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La scienza prenatale, un'alternativa all'aborto

Si è svolta oggi, in via Nazionale, a Roma, presso la sede dell'Associazione “Per Roma”, la conferenza stampa La scienza prenatale: il nuovo servizio sociale alla famiglia. Ha introdotto l'evento Roberto Corbella, segretario generale dell'associazione “Per Roma”. Spesso l'opzione che viene presentate ad una donna, o ad una famiglia alle prese con una gravidanza difficile, è di tipo puramente negativo: interrompere la gravidanza. Si pensi all’ipotesi in cui al bambino in utero vengano diagnosticate patologie o malformazioni.

La scienza e l’etica tuttavia ci indicano un’altra strada: l’intervento volto a migliorare le condizioni di vita del feto e quando possibile persino a risolvere le problematiche prenatali e perinatali. In ogni caso, l’accompagnamento umano delle madri e delle famiglie in situazioni di difficoltà materiale ed emotiva. La prospettiva cambia totalmente: la speranza prende il posto di alternative mortifere.

Realizzare questa speranza è l'impegno della Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus, presieduta dal prof. Giuseppe Noia, accademico di fama internazionale, nonché ginecologo e direttore dell’Hospice Perinatale –  Centro Cure Palliative Prenatali – S. Madre Teresa di Calcutta al Policlinico Gemelli. Il prof. Noia è intervenuto affermando che “Oggi c’è sottile induzione all’aborto anche quando si fa una diagnosi senza dare speranza e senza applicare i progressi della scienza. Scienza che ha fatto enormi progressi: bambini che fino a 15 anni fa erano considerati terminali con i progressi medici oggi hanno una speranza di sopravvivenza del 84%“.

Di fronte al dilagare della “cultura dello scarto”, ha quindi proseguito il Professore, “la risposta che vogliamo dare è scientifica e umana-solidale. La parte scientifica con le cure palliative prenatali e con la terapia fetale, e la parte umana con la Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus. Entrambi gli aspetti si realizzano nel hospice perinatale: la scienza cura e, quando non può curare, accompagna. Possiamo intervenire direttamente sul feto nel grembo della madre, come un vero e proprio paziente, anche con analgesia per il dolore fetale. E, dalla nostra esperienza, abbiamo visto che nel 60% dei casi la 'condanna' fornita in fase iniziale non era vera“. “Dare speranza – ha dunque concluso Noia – è possibile, nel rispetto della preziosità della vita di ogni essere umano”.

Infine ha preso la parola Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, il quale ha ricordato che “siamo stati tutti piccoli bambini indifesi nel grembo materno e che, se siamo nati, è grazie alla scelta delle nostre mamme di non abortire“. Brandi ha quindi dato evidenza di un fatto di cui in Italia c'è scarsa informazione: i rischi per la salute fisica e psicologica delle donne derivati dall'aborto. Su questo tema ProVita ha lanciato una petizione, che è ancora possibile firmare, e ha pubblicato un libro a cura di Lorenza Perfori, intitolato Per la salute delle donne.  

Brandi, che si è detto onorato di poter contribuire all'importante lavoro per la vita svolto con dedizione dal prof. Noia, ha quindi consegnato al ginecologo un assegno da diecimila euro per le attività della Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus. Toni Brandi ha dichiarato che l'assegno “è il risultato della generosità dei sostenitori di ProVita, i quali hanno partecipato alla campagna natalizia denominata 'Aiuta a far nascere il Bambino'. ProVita vuole così contribuire a realizzare interventi diagnostici e terapeutici a beneficio di bambini nel grembo materno, ad applicare trattamenti perinatali e a promuovere attività di ricerca sulle cause della trisomia 21”.

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