La Camera dei deputati tedesca ha approvato una legge che limita il ricongiungimento familiare per i rifugiati, condizione per formare una coalizione di governo tra i conservatori della Cdu-Csu e i socialdemocratici (Spd). Con 376 voti a favore e 298 contrari, la normativa ha esteso fino al 31 luglio la moratoria già in atto dall'inizio del 2016. In seguito, sarà permesso a mille persone al mese di entrare in Germania per ricongiungersi con i familiari, una quota che non include “casi d'emergenza“.
Formalità
La legge, che deve ancora essere approvata dal Bundesrat, la camera alta del Parlamento, ma è considerata una pura formalità, è frutto di un compromesso tra i conservatori della cancelliera Angela Merkel, che volevano un congelamento totale e l'Spd di Martin Schulz, che invece chiedevano una maggiore apertura. “Dopo un dibattito difficile, abbiamo bisogno di risultati perché qui abbiamo a che fare con esseri umani. E il nostro risultato, il nostro impegno, è allo stesso tempo pieno di umanità, responsabilità, generosità e realismo”, ha affermato il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere, di fronte al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento.
Proteste
Fortissime invece le critiche arrivate dall'Afd, il partito di estrema destra trionfalmente entrato in Parlamento dopo il successo ottenuto alle ultime elezioni. “Riteniamo che i raggiungimenti familiari non devono avere luogo nel nostro Paese, ma in zone protette, in Siria, per esempio, che è per la maggior parte pacificata“, aveva sottolineato martedì il deputato Christian Wirth, denunciando un progetto europeo di “sostituzione” della popolazione del continente con migranti arabi e africani.