Indagata dalla Procura e a rischio licenziamento. L'insegnante che la scorsa settimana ha insultato gli agenti durante la manifestazione antifascista contro Casapound a Torino, augurandogli anche la morte, è finita sotto inchiesta. E' accusata di istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce. Il fascicolo è stato affidato al pm Antonio Rinaudo.
Intanto l'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte le ha notificato oggi l'avvio del procedimento disciplinare e la sanzione prospettata è quella del licenziamento “in considerazione della gravità della condotta tenuta dalla docente”.
La “grave condotta” tenuta dalla docente – “seppur non avvenuta all'interno dell'istituzione scolastica – spiega l'Ufficio del Miur – contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa e arreca grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all'immagine stessa della pubblica amministrazione”. Il direttore generale dell'Ufficio, Fabrizio Manca, “a salvaguardia della serenità della comunità educativa”, ha “sospeso l'insegnante dal servizio fino alla conclusione del procedimento sanzionatorio”. L'Ufficio scolastico regionale vuole, infine, “cogliere l'occasione per esprimere piena solidarietà alle Forze dell'Ordine per l'insostituibile e gravoso impegno nella tutela della sicurezza dei cittadini e nella salvaguardia dei valori democratici della Repubblica”.
Lavinia Flavia Cassaro è maestra in una scuola elementare. E' stata “immortalata” mentre urlava contro i poliziotti schierati in tenuta antisommossa “Vigliacchi, dovete morire, fascisti“. Successivamente ha spiegato che non voleva augurare la morte ai singoli agenti, “ma all'apparato che difende il fascismo. Sono antifascista – ha affermato – ed è un mio diritto scendere in piazza per manifestare la mia rabbia per uno Stato che difende i fascisti”.