Una nuova teoria astronomica riscrive l'origine della Luna, il nostro unico satellite roccioso: orbita a una distanza media di circa 384Ā 400Ā kmĀ dalla Terra ed ha un diametro equatoriale diĀ 3476,2 Km.
La nuova teoria
Secondo leĀ teorie precedenti, la luna non sarebbe “nata”Ā da una collisione tra la Terra e un altro pianeta delle dimensioni di Marte, chiamato Theia. Ma direttamete dall'interno, dal “cuore” del nostro Pianeta, quando questi altro non era cheĀ una nuvola di rocce vaporizzate che vorticavano caoticamente intorno al Sole a formare un gigantesco ammasso informe.
Synestesia
Lo ipotizza uno studio condotto da Simon Lock dell'UniversitĆ di Harvard in collaborazione con Sarah Stewart, dell'UniversitĆ della California. La nuova ipotesi – pubblicata sul Journal of Geophysical Research – si basa su un nuovo oggetto planetario chiamato Synestia, da āsynā (insieme) e Hestia (dea greca dellāarchitettura):Ā un ammasso di rocce vaporizzate in rapida rotazione a forma di ciambella, che si forma dalla collisione di due pianeti.Ā āAbbiamo osservato le statistiche degli impatti giganti ed abbiamo scoperto che possono formare una struttura completamente nuovaā, ha spiegato Stewart.Ā
Ciambella spaziale
SecondoĀ tale teoria, tutti i pianeti rocciosi del Sistema Solare (oltre alla Terra, anche Marte e Venere) si sono formati in concomitanza con lāinizio dellāesistenza del nostro sistema solare, mentre gli oggetti piĆ¹ piccoli si sarebbero scontrati lāuno contro lāaltro. Queste collisioni erano cosƬ violente che i corpi risultanti si sarebbero fusi e, in parte, vaporizzati, raffreddati e solidificati dando vita ai pianeti che conosciamo oggi.Ā I ricercatori hanno scoperto che, in una gamma di temperature elevate compreseĀ tra 2.000 e 3.000 gradi, e un momento angolare specifico,Ā i corpi delle dimensioni di un pianetaĀ potrebbero formare una struttura molto piĆ¹ grande, un disco come un globulo rosso o, al centro, vuoto; come appunto una ciambella: ĆØ laĀ synestia.
Luna
Ed ĆØ prorioĀ al centro della ciambella spaziale – doveĀ le pressioni sono elevatissime – che comincia aĀ formarsi la Luna: un piccolissimo “seme” di roccia liquida che si accresce man mano che le rocce vaporizzate si raffreddano e si condensano. Nelle simulazioni l'intero processo avviene molto velocemente, con la Luna che emerge dalla synestia in poche decine di anni, mentre quello che resta forma la Terra circa 1.000 anni piĆ¹ tardi.
La nuova ricerca – spiegaĀ Ansa – ha il merito di riuscireĀ a spiegare per la prima volta una caratteristiche della Luna che non trovava posto nelle vecchie teorie sulla sua formazione:Ā la sua composizione chimica, quasi identica a quella della Terra.Ā I test hanno infatti mostrato che lāimpronta isotopica della Luna ĆØ praticamente identica a quella del nostro Pianeta, e questo suggerisce che entrambe abbiano la stessa origine. Nel modello canonico, invece, la Luna si sarebbe formata in modo prevalente dalle risultanze di solo uno dei due corpi che si sono scontrati. Teria ormai messa in discussione dalla scoperta delle…ciambelle spaziali.