La sorella di Kim in missione a Washington?

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Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, potrebbe essere inviata a Washington per allacciare il dialogo con gli Stati Uniti sulla denuclearizzazione della penisola coreana.

Arma diplomatica

L'indiscrezione proviene da una fonte diplomatica della Corea del Sud che ne ha parlato al South China Morning Post. La sorella del dittatore, ha spiegato il diplomatico al quotidiano di Hong Kong, sarebbe oggi “l'arma diplomatica più potente” nelle mani del regime, che il mese scorso l'ha inviata all'apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang, prima volta in Corea del Sud dal 1953 per un membro della dinastia Kim. Il messaggio del dittatore all'amministrazione guidata da Donald Trump, ha aggiunto la fonte, è qualcosa di “molto non convenzionale e insolito” e Kim “forse ha intenzione di mandare la sorella a Washington”. Il governo socialista potrebbe chiedere una sospensione degli esercizi militari congiunti tra Washington e Seul in cambio di un congelamento dei test nucleari e missilistici di Pyongyang, secondo il parere di un analista della scena coreana, Stephen Noerper, senior director della Korea Sociey, sentito dal quotidiano di Hong Kong. 

Disgelo

La proposta di inviare la giovane Kim a Washington sarebbe tra i messaggi che il leader nord-coreano avrebbe fatto avere al consigliere per la Sicurezza Nazionale di Seul, Chung Eui-yong, durante il loro incontro a Pyongyang nei primi giorni di questa settimana, per recapitarli ai funzionari statunitensi, e di cui aveva parlato per la prima volta un funzionario di Seul citato martedì scorso dall'agenzia di stampa Yonhap. Chung e il capo dell'agenzia di spionaggio sud-coreana, Suh Hoon, con lui in Corea del Nord, sono partiti oggi per Washington, per un viaggio di quattro giorni in cui sono previsti incontri con le rispettive controparti statunitensi (il consigliere per la Sicurezza Nazionale di Donald Trump, il generale H.R. McMaster, e il direttore della Cia, Mike Pompeo, secondo fonti diplomatiche di Seul) per illustrare gli esiti della missione nord-coreana da cui è scaturita l'apertura ai colloqui per la denuclearizzazione

Nessuna conferma

Dalle bocche dei diretti interessati, non sono arrivati finora segnali a conferma delle ipotesi. “La questione più urgente è facilitare i colloqui tra Stati Uniti e Corea del Nord”, ha detto oggi Chung, mentre era in partenza dall'aeroporto sud-coreano di Incheon. Senza entrare nello specifico, il consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente sud-coreano, Moon Jae-in, ha poi aggiunto, in dichiarazioni riprese dal Korea Herald, che “il messaggio agli Stati Uniti è focalizzato a trasmettere la sincerità e le intenzioni di Kim”.