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Grillo dice “Sì” alle Olimpiadi Invernali: “Grande occasione”

Dopo vent'anni, la fiamma olimpica potrebbe tornare a illuminare i cieli di Torino, città che ospitò le Olimpiadi Invernali nel 2006. A dare il suo assenso a una nuova candidatura del capoluogo piemontese per ospitare di nuovo i Giochi è Beppe Grillo: “Le Olimpiadi sono una grande occasione per Torino e per il Movimento. Dimostreremo di saperle fare a zero debiti e in modo sostenibile”. Come riporta La Repubblica, le parole del fondatore dei 5 Stelle sono arrivate durante un intervento telefonico all’assemblea degli attivisti a Torino, dopo che la sindaca, Chiara Appendino, l’ha chiamato e messo in vivavoce. Il primo cittadino aveva appena presentato agli attivisti una lettera da inviare al Comitato Olimpico Internazionale (Cio) per comunicare la manifestazione di interesse ad avviare un dialogo per decidere se candidare la città come organizzatrice dei Giochi per la seconda volta, dopo quella del 2006.

“Il M5s sa raccogliere le sfide”

“Non possiamo perdere l'opportunità di dimostrare che il Movimento sa raccogliere le sfide e provare a gestire cose complicate”, avrebbe aggiunto Grillo, mentre l'Appendino chiarisce con gli attivisti di essere favorevole a una candidatura di Torino. Una posizione, quella dei 5 Stelle piemontesi, in netta opposizione al secco “No” con cui la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel 2016 chiuse le porte alla manifestazione a cinque cerchi nella Capitale, candidata ad ospitare le Olimpiadi nel 2024. La nuova fase del Movimento 5 stelle, aperta dall'ex comico, arriva nel giorno in cui la Camera di Commercio di Torino presenta il suo studio di prefattibilità su eventuali nuovi Giochi. Il documento ipotizzerebbe un risparmio di oltre 1 miliardo di euro rispetto alle Olimpiadi svolte nel 2006.

Sostenibilità economica e ambientale

La lettera al Cio, fa notare la sindaca durante la serata con gli attivisti, “sarà un modo per aprire il dibattito e proporre un modello sostenibile. Con la manifestazione d'interesse potremo sfidare le città che propongono modelli di consumo del suolo, di colate di cemento e di debito – dice la prima cittadina -. Dobbiamo proporre una Olimpiade che non crei debito pubblico per gli enti locali. Il motto di Torino 2026 dev'essere sostenibilità economica e ambientale”. Appendino, scrive il Corriere, dovrà però fare i conti con almeno cinque esponenti della sua maggioranza contrari alla candidatura di Torino.

Il Comitato del No

“Grazie Beppe, ora vogliamo il raddoppio del tunnel di base del Tav”. E' l'ironico commento comparso sulla pagina Facebook del gruppo 'No Torino 2026 – le Olimpiadi del debito'. Il riferimento è all'endorsement di Beppe Grillo al progetto di riportare nel capoluogo piemontese un'edizione dei giochi olimpici. “Tra tutti quelli che avrebbero potuto esserlo – si legge – nessuno si aspettava che l'asso nella manica pro Olimpiadi della dirigenza pentastellare torinese fosse proprio lui, Beppe (Grillo eh, non Sala, il Sindaco di Milano). E dopo il prestigioso endorsement, lo short track e la pubblicità della Coca Cola all'Oval sono più vicini”. Del gruppo fanno parte alcuni consiglieri comunali che sono contrari al progetto. 

Chessa: “Un argomento da prendere in considerazione”

“Come ho già affermato in passato, ritengo che la candidatura olimpica della nostra Città sia un argomento da prendere seriamente in considerazione, ponendo delle condizioni, ovviamente, che non ricalchino il passato”. Così il consigliere Marco Chessa del M5S, commenta l'apertura di Beppe Grillo. “Proporre – afferma – dei giochi olimpici caratterizzati dal riutilizzo delle strutture sportive, residenziali e di trasporto già esistenti senza costruirne delle nuove, tutelando il paesaggio e l'ambiente, con un chiaro vincolo sulla gestione edilizia post olimpica dei villaggi, monitorando attraverso un garante la gestione degli appalti e, soprattutto, senza rappresentare una nuova forma di debito per gli Enti territoriali può essere un percorso coraggioso, innovativo e credibile”. Secondo Chessa “non partecipare a una fase preliminare di dialogo per valutare gli elementi con i quali è possibile, eventualmente, proporre una candidatura e che non comporta alcun tipo di esborso da parte della Città, credo non sarebbe un atto di maturità politica da parte di un Movimento che amministra una Città come Torino e ambisce al governo del Paese”. Osservando che Torino “ha la necessità di un percorso che la porti ad un rilancio” il consigliere conclude che “pur non essendo le Olimpiadi la panacea di tutti i mali, anzi, potrebbero essere una tappa di quel percorso che la classe politica deve assolutamente tracciare”.

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