Un deputato giapponese della maggioranza ha riferito che il ministero delle Finanze avrebbe ammesso di aver falsificato documenti presentati al Parlamento e relativi a un caso di clientelismo che ha coinvolto il premier Shinzo Abe.
La vicenda
Il caso, che riguarda la vendita a sconto di terreni di proprietà statale, era venuto alla luce lo scorso anno indebolendo la posizione del capo del governo. E' riapparso nei giorni scorsi quando Abe sembrava essere riuscito a sfidare la tempesta. Hiroshi Moriyama, capo degli affari parlamentari del Partito Liberal Democratico (Ldp, lo stesso di Abe), ha detto ai giornalisti che il vice segretario generale del governo lo aveva informato che il ministero aveva modificato i documenti ufficiali presentati al parlamento. “Ho ricevuto informazioni secondo le quali sembra che abbiano cambiato i documenti”, ha detto Moriyama.
I documenti
Nelle carte, i nomi di diversi politici o personalità sono stati cancellati, tra cui sembra anche quello della moglie di Abe, Akie, secondo quanto riporta la stampa giapponese. Per il quotidiano Mainichi, i testi sarebbero stati modificati in modo da essere “coerenti” con un discorso di un alto funzionario del ministero, Nobuhisa Sagawa, che si è dimesso venerdì. “E' possibile che il signor Sagawa abbia dato l'ordine di falsificare i documenti”, ha scritto il giornale, citando fonti governative.
Pezzo da novanta
Il ministro delle finanze Taro Aso, un pilastro del governo, è sotto pressione anche se ha assicurato che non intende dimettersi. Il caso prese una svolta drammatica nel 2016, quando un altro funzionario del ministero, che era responsabile della vendita del terreno in questione, fu trovato morto. Secondo la stampa, la polizia indagherà su quella morte a Kobe, nel Giappone occidentale, e sul sospetto suicidio.