Si apre oggi il contest In Un Altro Mondo, giunto alla V edizione. Il progetto, rivolto a giovani dai 20 ai 30 anni, offre la possibilità di partecipare ad un progetto che mette in palio un mese di formazione umana al servizio degli ultimi, dei dimenticati, in quelle “periferie” del mondo sempre nel cuore di Papa Francesco.
L’esperienza di volontariato, da documentare con foto e commenti quotidiani da postare sul web, verrà vissuta tra la fine di luglio e agosto in alcune opere sostenute con i fondi 8xmille alla Chiesa cattolica. Quest’anno i 4 vincitori verranno inviati in Giordania, dove la Caritas si occupa dei tanti profughi provenienti da Siria e Iraq, in Madagascar nell’associazione “Educatori senza frontiere onlus”, che da alcuni anni è impegnata in progetti di formazione, in Palestina, a Betlemme, tra i tanti anziani e persone sole sostenute e accompagnate da Ats (Associazione Pro Terra Sancta) e in Brasile in un centro di accoglienza per madri e bambini dell’Associazione Maria Madre della Vita. Per iscriversi basta inviare un video in cui raccontarsi e alcune foto/reportage. Termine ultimo il 23 aprile.
“E’ un’occasione in più per avvicinare i giovani al Vangelo, proponendo loro una fraternità chiamata a manifestarsi in modo molto concreto”, afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Sostengo Economico della Cei, promotore del progetto. “Essere generosi, altruisti, disposti ad aiutare il prossimo, a donare qualcosa di proprio, compreso il tempo, non è un impegno riservato a pochi, ai più bravi, ai migliori. Lo hanno dimostrato concretamente i ragazzi ‘normali’ che hanno partecipato alle edizioni precedenti. Normali e straordinari al tempo stesso, non perché supereroi, ma perché disposti a mettersi in gioco in prima persona con sacrificio e responsabilità”.
“Inoltre – conclude Calabresi – di questa esperienza, che aiuta gli altri e arricchisce chi la vive, i 4 giovani saranno ‘testimoni’ preziosi attraverso la pubblicazione, sul sito, del materiale multimediale che avranno raccolto nei loro 30 giorni di volontariato, in quel ‘mondo’ così lontano dalla loro vita quotidiana. Saranno infatti anche osservatori non passivi del lavoro silente di tanti volontari, sacerdoti e suore che ogni giorno si dedicano ai più poveri in nome di Gesù”.