La voce degli ultimi

sabato 23 Novembre 2024
8.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

sabato 23 Novembre 2024

Scoperta una stella a 9 miliardi di anni luce dalla Terra

Si chiama Icarus, come il personaggio mitologico – figlio dell'inventore Dedalo, che volò troppo vicino al sole morendo nel mare Egeo – ed ha il primato di essere la singola stella più lontana mai osservata finora.

Protagonista di questa nuova scoperta è il “solito noto”, il telescopio spaziale della Nasa Hubble che è riuscito nell'impresa grazie a una teoria einsteniana lenti gravitazionali, ovvero dell’effetto di deviazione indotto da una massa molto grande sul fascio di luce proveniente da una fonte retrostante rispetto al punto di vista terrestre.

In parole povere, la stella Icarus, il cui nome scientifico è MACS J1149+2223 Lensed Star 1, si trova all'esorbitante distanza di 9 miliardi di anni luce dalla Terra. Hubble è riuscito a scovarla grazie a un raro allineamento di galassie a circa 5 miliardi di anni luce, che hanno funzionato da enorme lente d'ingrandimento cosmica.

Refsdal

Icaro è stata scoperta da un gruppo internazionale di astrofisici che stava osservando l’evoluzione di una lontana supernova, soprannominata Refsdal, in onore dell’astronomo norvegese Sjur Refsdal a sua volta uno dei pionieri dello studio delle lenti gravitazionali. I dettagli dell'osservazione di Icarus sono stati illustrati nello studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy. 

“Queste lenti sono meravigliosi telescopi cosmici, più grandi di quelli che noi potremmo mai costruire. Per la prima volta abbiamo così potuto osservare – ha spiegato Alex Filippenko, dell'Università di Berkeley, tra gli autori dello studio, su Ansa – una stella individuale normale. Non una supernova, o un lampo di raggi gamma, fenomeni molto luminosi, ma una singola stella stabile che brilla a miliardi di anni luce da noi”.

La luce proveniente dalla stella appena scoperta è stata emessa quando l’universo aveva solo circa il 30 per cento della sua età attuale, circa 4.4 miliardi di anni dopo il Big Bang. Secondo gli astronomi, ripresi su Inaf, l'oggetto compatto può essere una normale stella, una stella di neutroni oppure un buco nero di dimensioni stellari. Lo studio della luce proveniente da LS1 permetterà, secondo gli autori dello studio, di conoscere meglio la composizione degli ammassi di galassie e, in particolare, dei loro costituenti più sfuggenti. 

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario