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Martin Luther King: l'uomo che sfidò la segregazione razziale

Veniva assassinato il 4 aprile 1968 a Memphis, in Tennessee, Martin Luther King. Il carismatico leader nero del Movimento per i diritti civili, fu ucciso con un colpo di fucile poco dopo le 18, sulla terrazza della stanza 306 del Lorraine Motel di Memphis, dove soggiornava con i suoi collaboratori.

La biografia

Nato ad Atlanta, in Georgia, nel 1929, si laureò in teologia e divenne pastore battista. A Boston, dove studiava, incontrò la cantante e studentessa di conservatorio Coretta Scott, che divenne sua moglie nel 1953. I due si stabilirono a Montgomery, in Alabama, ed ebbero quattro figli.

Conosciuto come un lottatore contro la segregazione razziale nei confronti dei neri che avveniva in quegli anni negli Stati Uniti, salì agli onori delle cronache dopo esser divenuto presidente del comitato che organizzò il boicottaggio degli autobus dopo l’arresto di Rosa Parks, sarta e attivista nera della National Association for the Advancement of Colored People che rifiutò di cedere il suo posto a un uomo bianco sull’autobus. Da allora divenne l’anima e la voce del Movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti. Negli anni Sessanta fu arrestato a Birmingham durante una manifestazione.

Nel 1963 pronunciò il celebre discorso “I have a dream”, in occasione della marcia per la Libertà e il Lavoro che portò a Washington oltre 250mila persone. Nel 1964 fu insignito del Premio Nobel per la Pace. Nello stesso anno ottenne la sua vittoria principale: il Congresso americano approvò il Voting Rights Act, che pose fine alla segregazione razziale negli Usa e diede libertà politica agli afroamericani.

Il ricordo

Trentanove rintocchi, uno per ognuno degli anni di Luther King, commemoreranno l’anniversario nel Global Bell Ringing in Usa e nelle altre città del mondo che hanno aderito all’iniziativa. Tra canti gospel, balli e una marea di pastori protestanti neri, si è tenuta a Memphis una grande manifestazione commemorativa. Bernice King, figlia del pastore protestante, ha detto: “Questo non è nel programma ma lo Spirito Santo mi sta portando a chiedere a Martin King di venire a stare con me”. E poi ancora: “Noi continuiamo ad andare avanti. Ognuno di noi l'ha affrontata (la morte di Martin Luther King, ndr) in modo diverso. E mentre sono qui oggi e Martin è qui con me, anche mio fratello Dexter è qui con me ma lui soffre in modo diverso da me e da Martin. Ti chiedo di tenerci uniti nella preghiera mentre affrontiamo il lutto per un genitore che non siamo ancora in grado di seppellire”.

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