Ha apero i battenti la grande mostra su Bruno Zevi. In occasione del centenario della nascita, il Maxxi dedica una grande esposizione a Zevi (Roma 22 gennaio 1918 – Roma, 9 gennaio 2000) che, nel suo multiforme lavoro artistico, è stato storico, docente, politico, broadcaster radiofonico e televisivo. Ma su tutto: architetto, urbanista, storico e critico d'architettura.
La fondazione
La mostra, realizzata con la Fondazione Bruno Zevi e curata da Pippo Ciorra e Jean Louis Cohen, raccoglie riviste, libri, manifesti, documenti audio e video del suo lavoro, insieme ai progetti di 38 tra gli architetti che promuoveva, da Carlo Scarpa a Pier Luigi Nervi, da Franco Albini a Maurizio Sacripanti, da Piero Sartogo a Renzo Piano e molti altri. Il fondo Bruno Zevi è conservato presso la Fondazione Bruno Zevi. Nel 2014 l'archivio Zevi è stato oggetto di un intervento di riordinamento ed inventariazione.
“No all'architettura della repressione, classicista barocca dialettale. Sì all'architettura della libertà, rischiosa antidolatrica creativa”, scriveva nel suo capolavoro di critica dell'architettura, “Zevi su Zevi: architettura come profezia”, del 1993.
Un motto che racchiued tutta la filosofia del grande critico e al contempo dell'artista. Decine i suoi progetti urbanisticia, dal primo “Brown & Nichols School, Cambridge (Inghilterra) del 1941, a uno degli ultimi, il Piano territoriale paesistico n. 13 per la Ragione Lazio, del 1999. E' invece del 1997 l'ultimo libro pubblicato: “Storia e controstoria dell'architettura in Italia”. Zevi si spento il 9 gennaio 2000 a 82 anni.
Al Maxxi fino al 16 Settembre 2018.