Non si fermano le polemiche dopo il massacro di Gaza, con il ministro israeliano della Difesa, Avigdor Lieberman, che ha accusato i leader di Hamas di essere “cannibali che usano i bambini come armi”.
Accuse
Durante una visita alla divisione dell'esercito di stanza lungo il confine con la Striscia di Gaza, il ministro ha detto che il movimento islamista palestinese possiede “razzi, armi convenzionali e un diverso tipo di arma: persone e bambini“. “Il loro obiettivo è quello di far togliere il blocco a Gaza, ma non per ricostruirne l'economia o negoziare, ma piuttosto per contrabbandare armi e creare uno pseudo modello di Hezbollah“, ha aggiunto, secondo il portale israeliano Ynet.
La situazione
La Striscia di Gaza è sottoposta da oltre 10 anni a un embargo da parte di Israele, che controlla sei dei sette valichi di frontiera del territorio costiero palestinese. Quattro di questi sono stati completamente chiusi da quando, nel 2007, il movimento armato islamico palestinese ha preso il controllo della Striscia, mentre altri due, uno usato solo per il passaggio di persone e un altro per lo scambio di merci, sono aperti e chiusi a discrezione del governo di Tel Aviv. Negli ultimi due giorni, durante gli scontri per la cosiddetta “Marcia del ritorno“, che commemorava la Nakba palestinese, la “catastrofe” araba seguita alla fondazione dello Stato di Israele, l'esercito di Tel Aviv ha ucciso 63 manifestanti e ne ha feriti quasi 3.000. Tra le vittime ci sono anche 13 minori, tra cui una bambina di 8 mesi morta per l'inalazione dei gas lacrimogeni. Secondo le forze armate israeliane, almeno 24 manifestanti uccisi il 14 maggio erano però “terroristi” legati al movimento armato islamico palestinese Hamas. Dal 30 marzo, durante le proteste avvenute lungo il confine tra la striscia di Gaza e Israele, sono stati uccisi almeno 113 manifestanti palestinesi, mentre quasi 9.000 sono rimasti feriti.