Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge “Right to try”, ovvero “Diritto a provare” che consente a chi è affetto da una malattia allo stadio terminale di avere accesso a farmaci ancora in fase di sperimentazione. I pazienti, quindi, potranno sottoporsi a trattamenti la cui efficacia è ancora in fase di verifica e che non hanno ancora ricevuto l'approvazione della Food and drug administration (Fda), l'ente governativo statunitense preposto alla regolamentazione del settore farmaceutico.
La legge che lo permette è stata fortemente sostenuta dal presidente statunitense Donald Trump e dalla maggior parte dei repubblicani. Dopo aver ricevuto l'ok del Senato, la Camera ha dato l'approvazione finale alla misura con 250 voti a favore e 169 contrari, nonostante le resistenze dei democratici che considerano la nuova legge pericolosa e portatrice di false speranze. La norma è stata prensentata originariamente dal parlamentare repubblicano Ron Johnson ed è stata osteggiata dai gruppi a difesa dei malati.
“La misura aiuterà centinaia di migliaia di americani alla ricerca di una speranza”, ha commentato il presidente della commissione per l'energia e il commercio interno, Greg Walden. Di parere contrario, invece, il commissario della Fda, Scott Gottlieb, il quale ha sottolineato che la “maggior parte dei pazienti che ricorre a farmaci non testati, usa in realtà farmaci inutili“.