Prosegue l'emergenza Ebola nella Repubblica Democratica del Congo. Sei nuovi casi accertati e due sospetti sono stati registrati dal ministero della Sanità in Congo mentre è scattata la distribuzione dei vaccini per cercare di contenere la diffusione del virus.
L'epidemia
“Nei prossimi 5 giorni dovranno essere vaccinate 100 persone di cui 70 professionisti dalla Sanità”, ha sottolineato il ministro della salute congolese Oly Ilunga. Complessivamente sono 28 i casi di Ebola accertati in Congo, 21 probabili e due sospetti. Gli ultimi 6 sono stati registrati nella regione rurale di Iboko. I morti per febbre emorragica nel Paese sono 27 di cui 3 casi accertati per il virus Ebola.
Speranze di guarigione
Ieri le autorità sanitarie congolesi hanno comunicato il decesso di un'infermiera contagiata dall'ebola a Bikoro, comunità della provincia dell'Equateur (nord-ovest), epicentro della nuova epidemia che sta facendo sempre più paura al Paese e all'intera regione. Nelle stesse ore il ministro ha riferito che due pazienti ammalati sono stati curati con successo, grazie ad un trattamento per ora sperimentale, e sono stati dimessi.
Una buona notizia accolta come un barlume di speranza, mentre è in corso la prima fase di una campagna di vaccinazione mirata: in cinque giorni circa in 600 sono stati vaccinati, soprattutto operatori sanitari, oltre a un centinaio di persone entrate in contatto con contagiati e vittime dell'ebola, tutte registrate dalle autorità locali.
Il virus in città
In questo momento la situazione più critica è nella popolosa città di Mbandaka, dove sono stati registrati due nuovi casi in poche ore nel distretto sanitario di Wangata. E la sensibilizzazione della popolazione non è ancora cominciata: il sito “Actualite'' ha sentito a campione gli abitanti e ha scoperto che molti sono convinti che si tratti di “una malattia passeggera“. Non solo: gli abitanti continuano a fare un uso improprio delle acque del fiume Congo, aumentando i rischi di contagio.