Papa Francesco ha dedicato il tema dell'udienza generale svoltasi stamani in Piazza San Pietro alla Cresima nell’ambito della riflessione che sta tenendo sui sacramenti. Lo Spirito Santo che si riceve durante la confermazione è infatti, dice il Papa, un “dono immeritato” da cui bisogna lasciarsi plasmare per “riflettere Gesù nel mondo di oggi”.
Lo Spirito Santo
I cresimandi sono chiamati, infatti, a “rinnovare le promesse fatte un giorno da genitori e padrini”. Sono loro ora a professare la fede della Chiesa rispondendo “credo” alle domande del Vescovo. Questi, a sua volta, supplica Dio di infondere su di loro il suo santo Spirito Paraclito le cui specificità, dice Francesco, sono “molteplicità e unità”.
Da una parte l’unico Spirito distribuisce i suoi doni di “sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e santo timore”. Doni di cui hanno parlato il profeta Isaia e San Paolo. E’ quindi “l’Autore della diversità” e allo stesso tempo “il Creatore dell’unità. Così lo Spirito dà tutte queste ricchezze che sono diverse ma allo stesso modo fa l’armonia, cioè l’unità di tutte queste ricchezze spirituali che abbiamo noi cristiani”.
Il crisma
Il Vescovo unge poi la fronte dei cresimandi con l’olio profumato, il crisma: “Lo Spirito – dice Bergoglio – è un dono immeritato, da accogliere con gratitudine, facendo spazio alla sua inesauribile creatività. E’ un dono da custodire con premura, da assecondare con docilità, lasciandosi plasmare, come cera, dalla sua infuocata carità, per riflettere Gesù Cristo nel mondo di oggi”. Con questo segno, quindi, il confermato riceve “una impronta spirituale indelebile, il ‘carattere’ che lo configura più perfettamente a Cristo e gli dà la grazia di spandere tra gli uomini il suo ‘buon profumo’” .
Le due Coree per la pace
Dopo la catechesi, c'è stata una breve esibizione di alcuni atleti coreani della federazione di Taekwondo. Al termine, i ragazzi della Corea del Nord e del Sud, vestiti di bianco e nero, hanno fatto volare una colomba bianca e srotolato uno striscione significativo: “La pace è più preziosa del trionfo“. Francesco li ha, quindi, salutati con calore e partecipazione: “Ringrazio gli atleti coreani per la loro esibizione: è stata una manifestazione di volontà di pace: le due Coree insieme! E’ stato un messaggio di pace per tutta l’umanità! Grazie!”.
Lednica
Infine, nei saluti ai pellegrini polacchi, Francesco ha ricordato l'incontro di sabato prossimo a Lednica: “Celebrando a Lednica il Centenario del recupero dell’indipendenza della vostra Patria come era solito fare San Giovanni Paolo II – ha concluso – baciate anche a nome mio la terra polacca”.