No all'isolamento dell'Iran. Russia, Cina e tre Paesi dell'Unione europea sostengono il diritto di Teheran di “esportare petrolio e gas“, nonostante le sanzioni americane. La decisione è arrivata nel corso della riunione ministeriale andata in scena a Vienna, e cerca di convincere delle buone intenzioni la Repubblica islamica, delusa dal pacchetto d'incentivi proposto dall'Ue all'Iran per salvaguardare l'accordo sul nucleare.
Malcontento
Giovedì sera il presidente iraniano, Hassan Rohani, aveva manifestato il proprio malcontento in conversazioni telefoniche con il presidente francese, Emmanuel Macron, e con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il pacchetto di incentivi europeo non è reso pubblico, ma in base alle dichiarazioni del presidente iraniano comprende solo “impegni generali“, mentre Teheran chiedeva “un programma operativo chiaro con scadenze precise in modo che si possa rimediare al ritiro degli Stati Uniti dall'accordo”.
La strategia europea
Merkel, riferisce l'agenzia Irib, ha ricordato a Rohani che in questa fase l'obiettivo dell'Unione è di delineare i principi generali delle cooperazioni Iran-Ue e che i dettagli saranno definiti “proseguendo i negoziati” e “con pazienza“. Macron ha poi spiegato che l'Ue è decisa nella salvaguardia dell'accordo nucleare. Rohani, da parte sua, ha confermato alla cancelliera tedesca che l'Iran rimarrà nell'accordo se ci saranno segnali positivi dal summit ministeriale in programma per oggi a Vienna e se in questa occasione le richieste dell'Iran verranno prese in considerazione.