E'stata ritrovata nella giungla peruviana, dopo oltre un anno e mezzo di ricerche, Patricia Aguilar. La giovane spagnola, oggi diciannovenne, era scappata da casa a diciotto anni irretita dalle promesse del peruviano Félix Steven Manrique, il guru della setta apocalittica autoproclamatosi “inviato di Dio” e “principe di Gurdjeff”. Manrique, che è stato arrestato con l'accusa di tratta di esseri umani.
L'harem nella giungla
La ragazza è stata ritrovata all'interno di una capanna di legno nel cuore della Valle del Apurimac, Ene e Mantaro Rios (Vraem), una delle zone più pericolose del Perù, controllata dai trafficanti di droga e dai rimanenti membri del gruppo terroristico Sendero Luminoso. Magrissima, in condizioni igieniche disastrose, teneva tra le braccia un neonato, la figlia di un mese sua e del capo della setta. Nella capanna, oltre a Patricia, c'erano due donne e cinque bambini, tutti denutriti e con segni di violenze.
Originaria della città valenciana di Elche, Patricia aveva conosciuto Manrique via Facebook in un momento molto delicato della sua vita, dopo aver perso uno zio a cui era legatissima. Il guru ne aveva approfittato presentandosi come il “messia incaricato di ripopolare il mondo” e dihiarando che avrebbe salvato i suoi seguaci dall'imminente apocalisse.
Così il 7 gennaio 2017, appena compiuta la maggiore età, Patricia aveva rubato sette mila euro alla famiglia ed era scappata per incontrare il “salvatore”. In realtà, Manrique gestiva una sorta di harem: costringeva le prede a fare sesso con lui e a consumare l'Ayahuasca, una bevanda indigena che provoca allucinazioni e attacchi d'ansia. Oggi la fine di un anno e mezzo vissuto nella paura e nella violenza.