Nel corso dei secoli la storia della religione cristiana e della Chiesa รจ stata piรน volte attraversata dal flagello dellโiconoclastia. Se ne ricordano gli effetti violenti in epoca bizantina e nel โ500, in piena riforma protestante, quando i seguaci di Martin Lutero incoraggiarano la distruzione delle immagini religiose appellandosi alle proibizioni del Pentateuco e ai dieci comandamenti. Statue di santi, reliquie, pale e statue furono oggetto di violenti attacchi, specie in Germania, in Svizzera, in Belgio, in Olanda, ma anche in Francia. Episodi simili sfociarono anche nei Paesi anglosassoni, da parte dei calvinisti in Inghilterra e in Scozia, per sradicare le rimanenti comunitร cattoliche. Si ricordano poi le campagne contro ogni simbolo o luogo religioso durante le rivoluzioni degli ultimi secoli: quella francese, quella dโottobre in Russia, quella culturale cinese negli anni โ60 del secolo scorso, senza dimenticare i recenti attacchi di talebani, Isis e altri gruppi fondamentalisti islamici.
Lโiconoclastia, dunque, non ha mai conosciuto una parabola discendente. Poche ma eloquenti conferme in tal senso arrivano anche dalle cronache odierne. Nella pubblica piazza di Mompox, localitร della Colombia, un auto-dichiaratosi โpastoreโ protestante, tale Elรญas Ospina Gazcon, ha distrutto una statua di Nostra Signora di Lourdes con un martello, secondo quanto riferito da HsbNoticias e riportato da Gloria.tv. Il fatto sarebbe avvenuto โ tra gli applausi di qualche drappello di seguaci del sedicente pastore โ proprio il 16 luglio scorso, in cui i cattolici celebrano la festa di Nostra Signora del Monte Carmelo. Lโattacco blasfemo ha, come prevedibile, suscitato reazioni di sdegno da parte della comunitร cattolica di Mompox, specie nella vicina parrocchia del Sacro Cuore di Gesรน: un parrocchiano ha riferito al quotidiano El Blanco che chi compie questi gesti presto si renderร conto di quanto siano sbagliati, ma intanto le conseguenze โci feriscono moltoโ.