L'estate fa aumentare il rischio di suicidi in carcere. Giovanni Fiandaca, garante dei diritti dei detenuti in Sicilia, ha denunciato la crescita degli episodi di autolesionismo nei penitenziari dell'isola meridionale. “La stagione estiva – ha dichiarato il garante – tende ad accentuare, per intuibili motivi, le difficoltà e i disagi anche di ordine psicologico normalmente connessi alla vita detentiva. Ne deriva, pertanto, un aumento delle situazioni conflittuali, dello scatenarsi di condotte violente e della tendenza al compimento di gesti auto ed etero lesivi, sino alla scelta estrema del suicidio.” Per scongiurare questi episodi, Fiandaca richiede una maggiore attenzione da parte del personale carcerario e sanitario. L'Ufficio del Garante invoca quindi misure preventive in grado di fronteggiare la situazione.
I numeri
La denuncia viene corroborata dai numeri: 397 sono stati gli atti di autolesionismo registrati nelle carceri siciliane da inizio anno fino a giugno, mentre dal primo mese dell'estate sono passati ad essere 479. I numeri dei morti nelle carceri italiane sono leggermente in calo rispetto al boom registrato nel biennio 2010-2011 quando furono 371 i detenuti senza vita. Il carcere non fa male solo ai detenuti, però. Tra il 2013 ed il 2017 sono stati quasi quaranta i 'secondini' che si sono tolti la vita, come riporta un report del sindacato di Funzione pubblica Cgil Polizia Penitenziaria. Da anni i rappresentanti degli agenti lamentano le condizioni in cui sono costretti a lavorare tra carenza di personale, turni di lavoro massacranti ed aggressioni continue.
Le aggressioni
Nel 2017 sono stati quasi seicento i casi di aggressioni. E' di ieri l'ultimo episodio, avvenuto nella casa circondariale di Brissogne, in Valle d'Aosta dove due agenti hanno avuto sette giorni di prognosi dopo essere stati attaccati da un detenuto nigeriano dopo essere intervenuti a placare una rissa. Nel giorno successivo, sempre nello stesso carcere, un detenuto tunisino ha distrutto gli arredi della sua cella dopo essere andato in escandescenza.