E' di nove agenti contusi e due detnuti feriti, il bilancio della rivolta che è scoppiata nel carcere di Busto Arsizio, nel Varesotto. In base a quanto riportato da Varesenews, tutto avrebbe avuto inizio da una lite tra due detenuti. Un uomo di origini nordafricane si sarebbe picchiato con un compagno e poi avrebbe incendiato delle bombole di gas del tipo in uno nei fornelli da campeggio.
La rivolta
A questo punto è scoppiata la sommossa: altri detenuti avrebbero emulato il gesto dell'uomo incendiando altre bombolette e lanciadole nei corridoi, in direzione degli agenti. Immediato l'intervento della polizia penitenziaria che da un lato ha dovuto fronteggiare le fiamme, dall'altro i detenuti in rivolta. Per sedare la sommossa gli agenti hanno impiegato cira un'ora e otto componenti della Polizia penitenziaria sono stati ricoverati nell'ospedale di Busto Arsizio a causa dei sintomi di intossicazione e delle contusioni riortate.
La denuncia dei sindacati
“Da mesi segnaliamo una situazione ingestibile, dopo gli episodi di Prato, Campobasso e dei bambini morti a Roma”, ha dichiarato il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Spp, Aldo di Giacomo, sottolineando che il probelma delle rivolte nei carceri è dovuto “alla recente riforma che prevede la vigilanza dinamica, ispirata al buonismo, ma che di fatto mette nelle condizioni di delinquere i detenuti e in pericolo i colleghi”.