E' una tragedia di proporzioni inimmaginabili quella che si prospetta in Indonesia a seguito del terremoto e dello tsunami che ha colpito le province centrali dell'isola di Sulawesi, in particolare la città di Palu. La forza del terremoto – di magnitudo 7.5, preceduto da una scossa di intensità 6.1 – ha devastato alcuni centri abitati della zona centrale dell'isola, mentre lo tsunami provocato ha fatto il resto, colpendo l'area costiera con onde alte fino a tre metri.
Si aggrava il bilancio
Nel frattempo, le autorità locali hanno comunicato che è salito ad almeno 832 morti il bilancio della catastrofe. L'annuncio è stato dato dal portavoce della Protezione civile, Sutopo Purwo Nugroho, che ha sottolineato che i dati si riferiscono in gran parte alla capitale provinciale di Palu, a 80 chilometri dall'epicentro del sisma. I soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere ampie aree costiere più a nord fino alla città di Donggala, a 27 chilometri dall'epicentro. Immagine televisive dall'alto mostrano anche in quella zona devastazioni massicce e terreni allagati.
Le vittime potrebbero essere migliaia
E mentre i soccorritori continuano a cercare i superstiti sepolti sotto le macerie e il fango, il vicepresidente dell'Indonesia, Jusuf Kalla, ha dichiarato che il numero delle vittime di uno tsunami potrebbe essere nell'ordine delle migliaia. Ci sarebbe un numero imprecisato di dispersi: a centinaia di erano radunati per un festival sulla spiaggia della città di Palu il venerdì, quando le onde si sono abbattute sulla terraferma.