Il 6 novembre del 1943 anche Firenze conobbe la tragedia della deportazione dei suoi figli di fede ebraica per mano dei nazisti. Risale oggi il 75esimo anniversario del primo dei due rastrellamenti che colpì il capoluogo toscano.
Il rastrellamento
Il commando nazista arrestò oltre 300 persone destinate al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella per essere inviate al campo di sterminio di Auschwitz. Dal lager nazista, dove arrivarono il 14 novembre dopo un viaggio estenuante senza cibo e senza acqua, tornarono soltanto in quindici: sette uomini ed otto donne. E solo 107 degli ebrei deportati riuscirono ad entrare nel campo, tutti gli altri furono immediatamente uccisi.
Il pellegrinaggio
La popolazione fiorentina ricorderà quell'alba drammatica di 75 anni fa con un pellegrinaggio lungo le strade del centro storico che si svolgerà oggi a partire dalle 17 e 30. L'evento è stato organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio che se ne fa promotrice ormai dal 2013. L'arrivo della marcia della memoria è previsto in via Farini, presso la sinagoga cittadina. In caso di pioggia, non ci sarà il pellegrinaggio ma ci si vedrà direttamente in Sinagoga per le 18. Nel piazzale dell'edificio, i partecipanti saranno accolti dai responsabili della Comunità Ebraica. Durante la cerimonia, sarà proiettato anche il videomessaggio di Dana Szeflan Bell, sopravvissuta alle persecuzioni naziste nell'Europa orientale fuggendo con la famiglia nella foresta russa ed autrice del libro autobiografico “Danusia. La storia di una bambina sopravvissuta“.
Contro l'antisemitismo
La collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica fiorentina, dunque, si rinnova anche quest'anno per tenere viva la memoria di una delle pagine più tristi della storia del capoluogo toscano. Il pellegrinaggio odierno si presenta come un'occasione di fratellanza nel ricordo dell'atroce ingiustizia subita dai cittadini ebrei 75 anni fa tenendo a mente quanto ha detto proprio ieri Papa Francesco: “Un cristiano non può essere antisemita”.