C'è ancora il nome di Paul Manafort sul tavolo del superprocuratore Robert Mueller e, dopo le dichiarazioni che riguardavano una sua presunta violazione dell'accordo di patteggiamento mentendo agli investigatori, l'ex capo della campagna elettorale di Trump suscita più che mai l'interesse degli investigatori del Russiagate. In particolare, Manafort sarebbe finito nel mirino dello staff del procuratore speciale per i suoi presunti contatti con Julian Assange, con un rapporto che parlerebbe di almeno tre incontri fra l'ex presidente della campagna presidenziale del Tycoon e il fondatore di WikiLeakes. La rivelazione era arrivata dal The Guardian, secondo il quale Manafort e Assange si erano incontrati segretamente all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, anche nel periodo in cui il consulente politico statunitense ricopriva già il suo ruolo nell'entourage di Donald Trump.
Lo scontro
Secondo il Guardian, gli incontri risalirebbero al 2013, 2015 e alla primavera del 2016. Faccia a faccia che Manafort ha fermamente negato, affermando di non aver mai visto Assange né di aver incontrato nessuno di WikiLeakes in quel periodo, definendo quanto scritto dal quotidiano “totalmente falso e deliberatamente diffamatorio”. E l'ex capo-campagna di Trump annuncia battaglia: “Non sono mai stato contattato da nessuno collegato a WikiLeaks, né direttamente né indirettamente. Non ho mai contattato Assange o WikiLeaks su qualsiasi questione. Stiamo considerando tutte le opzioni legali contro il Guardian che ha proceduto con questa storia anche dopo essere stato avvisato dal mio rappresentanti che era falsa”.
Manafort e WikiLeaks
In particolare, il Guardian ha puntato l'indice verso l'incontro del 2016, il quale sarebbe avvenuto a marzo, ossia pochissimi mesi prima che WikiLeakes procedesse con la pubblicazione delle mail democratiche, circostanza per la quale il nome della società di Assange è finita nel dossier di Mueller, al pari di quello di Manafort. A ogni modo, anche dal Regno Unito arrivano smentite riguardo possibili faccia a faccia fra i due: “Non si sono svolti incontri del genere”, ha sostenuto Jennifer Robinson, consulente oltreoceano di Assange. La stessa Robinson ha poi precisato che WikiLeakes “non ha avuto alcun contatto con l'inchiesta Mueller”. Secondo un reporter della Cnn, la squadra di Mueller starebbe indagando anche su un incontro fra Manafort e Lenin Moreno (il presidente dell'Ecuador) che sarebbe avvenuto a Quito nel 2017: pare che gli investigatori abbiano chiesto al primo se, durante la visita, fosse venuto fuori il nome di Assange o della sua società.