Migliaia di studenti sono scesi in piazza nelle città australiane per protestare contro la politica del governo, dopo che l'Onu ha denunciato l'Australia come uno dei Paesi che non riusciranno a rispettare gli impegni concordati per ridurre i gas a effetto serra entro il 2030.
Protesta
L'oceanica manifestazione si è tenuta mentre il Paese, nel Queensland, continua ad essere bruciato da centinaia di incendi, aizzati dalle alte temperature, assolutamente anomale per la stagione; e il giorno dopo che il colosso indiano Adani ha confermato che andrà avanti nel progetto di una controversa miniera di carbone.
Il governo
I giovani hanno apertamente sfidato il premier, Scott Morrison, che lunedì aveva invitato i ragazzi a stare sui banchi di scuola: “E' necessario più studio e meno attivismo”, aveva detto il premier in previsione delle proteste. Morrison è lo stesso che, nel febbraio 2017, all'epoca ministro del Tesoro, aveva detto in Parlamento, sventolando un pezzo di carbone: “Non aver paura, non ti farà male“.
La dimostrazione è ispirata dalla protesta della studentessa svedese Greta Thunberg, la 15enne che ha chiesto un'azione collettiva contro il surriscaldamento del pianeta. Da parte sua, il governo australiano non sembra intenzionato a cercare il dialogo: il ministro delle Risorse, Matt Cavanan ha insistito che “ciò che si impara meglio quando si va a protestare è come entrare nelle fila dei disoccupati” e ha invitato i ragazzi a studiare piuttosto “come costruire miniere, la geologia, come trivellare per estrarre petrolio e gas”.
Clima
L'Australia si è impegnata a ridurre le emissioni entro il 2030, ma un recente rapporto delle Nazioni Unite indica che “non c'è stato alcun miglioramento” nella sua politica dal 2017. Il cambiamento climatico è una delle questioni più spinose in Australia, dove molti governi sono caduti per le politiche riguardanti le tasse sui gas inquinanti o il piano energetico nazionale e dove c'è un forte settore politico conservatore che cerca invece di mantenere lo sfruttamento dei combustibili fossili, sostenendo che le energie alternative e le misure per mitigare i cambiamenti climatici fanno aumentare il costo dell'elettricità.