La Camera dei Comuni non voterà sull'accordo sulla Brexit varato dal governo entro la fine dell'anno. Lo ha ribadito Theresa May, spiegando che “torneremo a discuterne il 7 gennaio e lo voteremo la settimana successiva”, ha detto la premier.
Questione backstop
“L'Ue – ha detto la premier – mi ha assicurato che il backstop non sarà mai attivato.I miei colleghi europei non potrebbero essere più d'accordo con noi: non vogliono usare il backstop”. A tal proposito May ha citato il presidente francese, Emmanuel Macron, per il quale “il backstop non è l'obiettivo“.
Dibattito
La scorsa settimana, la premier ha annullato un voto ai Comuni sull'accordo da lei raggiunto con la Ue, di fronte alla certezza della sua bocciatura. Ma per l'ex premier Tony Blair, che ha detto di ammirare la determinazione di May nel voler far passare l'accordo – dopo 30 mesi di negoziati, con il governo “nel caos” – ridare la parola al popolo sarebbe “logico” se tutte le altre opzioni falliranno.Intanto il leader laburista, Jeremy Corbyn, è pronto a presentare una mozione di sfiducia contro il governo.
No deal
In caso di no deal, ha spiegato alla Reuters l'analista James McCormack, Fitch quasi certamente taglierà di nuovo il rating del Regno Unito il prossimo anno. Un mancato accordo, ha aggiunto, manderebbe l'economia in recessione: leggera nel caso in cui l'instabilità di un simile scenario si risolva velocemente, e più profonda nel caso di uno stallo prolungato, che nelle previsioni dell'agenzia di rating manderebbe il Pil in negativo dello 0,6% nell'arco dell'intero 2019. “Chiaramente peggiore lo scenario di recessione maggiore il deficit, facendo marcia indietro nella riduzione del rapporto deficit/Pil e quasi certamente con un impatto sul rating”, ha detto McCormack. Fitch mantiene una prospettiva negativa sul rating inglese, dopo averlo tagliato ad “AA” da “AA+” dopo il voto a favore del divorzio dall'Unione europea nel 2016.