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Mannaia Ue su chi viola lo Stato di diritto

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L'Unione europea è pronta a tagliare i fondi ai Paesi membri che non rispettano lo stato di diritto.  Lo prevede una relazione approvata dalla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo con 397 voti favorevoli, 158 contrari e 69 astensioni. L'Europarlamento avvierà adesso i negoziati con i ministri Ue sulla formulazione definitiva del regolamento. Il Consiglio non ha ancora adottato la propria posizione.

Il sistema

Secondo il progetto di legge, i governi che interferiscono con i tribunali o non contrastano frode e corruzione rischieranno la sospensione dei fondi europei: la Commissione europea avrà il compito di stabilire le “carenze generalizzate per quanto riguarda lo Stato di diritto” e decidere le misure da attuare, che potrebbero includere la sospensione dei pagamenti del bilancio Ue o la riduzione dei prefinanziamenti.

Presupposti

La decisione sarà attuata solo in seguito all'approvazione del Parlamento e del Consiglio. Una volta che lo Stato membro avrà rimediato alle carenze individuate dalla Commissione europea, il Parlamento e i ministri dell'Ue potranno sbloccare i fondi. Secondo la relazione approvata da Strasburgo la Commissione potrà stabilire che lo Stato di diritto è minacciato qualora siano compromessi uno o più dei seguenti elementi: il corretto funzionamento delle autorità dello Stato membro preposte ad eseguire il bilancio dell'Unione, la corretta operatività delle autorità preposte al controllo finanziario, adeguate indagini nella repressione delle frodi – incluse quelle fiscali – corruzione o altre violazioni che riguardano l'esecuzione del bilancio dell'Unione, il controllo giurisdizionale da parte di organi giurisdizionali indipendenti, il recupero di fondi indebitamente versati, la prevenzione e la repressione dell'evasione fiscale e della concorrenza fiscale, la collaborazione con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode e, se lo Stato membro interessato vi aderisce, con la Procura europea.

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