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Qatar, dal trionfo al sogno Mondiale

Un'impresa calcistica o l'inizio di qualcosa di importante? Sono diverse le letture alle quali si presta la straordinaria vittoria della nazionale del Qatar in Coppa d'Asia, la prima affermazione per l'emirato della Penisola. Sormontato anche l'ostacolo giapponese, il più duro eppure superato in scioltezza con un perentorio 3-1 nella finalissima di Abu Dhabi, al termine di un torneo che la dice lunga su quanto gli uomini di Sanches Bas tengano a fare bella figura al Mondiale casalingo del 2022, il primo nel Medio Oriente. La sfida finale con il Giappone è stata decisa dalle reti del solito Almoez Ali (capocannoniere con la cifra record di 9 reti) al 12', Abdulazizi Hatem (27') e dal rigore di Akram Afif (83'). In mezzo, la rete delle momentanee speranze nipponiche siglata da Minamino, la prima e unica subita dall'inviolabile porta qatariota in tutto il torneo.

Percorso netto

Insomma, un cammino netto per gli al-Annabi, partito dalla fase a gironi e terminato in finale con la striscia impressionante di sette vittorie su altrettante gare, un solo gol subito e prestazioni incredibilmente convincenti. Superata in scioltezza la fase a gironi, quello E, con Arabia Saudita, Libano e Corea del Nord, il Qatar ha regolato in serie tre delle nazioni più quotate per la vittoria finale, iniziando dall'Iraq (campione nel 2007), per poi superare la Corea del Sud e i padroni di casa degli Emirati Arabi Uniti, battuti 4-0 in semifinale. Un cammino da record che, a quanto pare, sta a significare che ai prossimi Mondiali, davanti ai suoi tifosi, l'intenzione è tutt'altro che quella di essere comparsa: il Qatar proverà a dire la sua, complice l'entusiasmo portato non solo dalla vittoria ma anche dal bel gioco espresso e dall'incredibile difficoltà a fargli gol.

Le altre

Niente bis per il Giappone, arrivato abbastanza agevolmente in finale e largamente favorito per la vittoria finale ma, davanti ai qatarioti, apparso anch'esso in forte difficoltà. Addio, almeno per questa volta, alla possibilità di centrare il quinto successo nella manifestazione e prolungare il record di trionfi che, tuttora, lo vede in testa con 4 vittorie. Peccato anche per gli Emirati Arabi di Zaccheroni (peraltro ex ct dei nipponici) incappato in un perentorio poker proprio da parte del Qatar in semifinale, vanificando quanto di buono fatto fin lì a un passo dalla finalissima. Anche qui, però, la crescita del tasso tecnico è stata evidente, a conferma di una Coppa d'Asia che, mai come quest'anno, si è espressa ad alti livelli.

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