Non è passato inosservato l'incontro in terra di Francia fra i leader pentastellati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista con i principali esponenti del movimento dei Gilet gialli, andato in scena un paio di giorni fa con tanto di foto finale a testimonianza di quanto appena avvenuto. Considerando cosa abbia rappresentato il movimento per il governo francese nel mese di dicembre, la mossa dei due del M5s ha costituito di fatto il pretesto finale per provocare la dura reazione di Parigi che, in risposta “alle ultime ingerenze del governo italiano”, ha richiamato nella capitale francese l'ambasciatore Christian Masset, di stanza a Roma. Il Quai d'Orsay lo ha rivelato in una nota che stigmatizza in maniera netta l'incontro parlando di “attacchi senza precedenti dalla fine della guerra e senza fondamento” e “dichiarazioni oltraggiose”. Dal dicastero degli Esteri a Parigi precisano che “essere in disaccordo è una cosa, strumentalizzare la relazioni a fini elettorali è un'altra”.
Gli step della tensione
Una tensione, quella fra Italia e Francia, montata in breve tempo negli ultimi mesi, preso in qualche modo atto dei diversi punti di vista fra i due Paesi non solo sul fronte gilet gialli ma anche su altre questioni, dall'immigrazione e i controlli alle frontiere, passando per la vicenda Tav fino ad arrivare allo spinoso contenzioso sui latitanti italiani (molti dei quali in Francia da anni in virtù degli effetti della Dottrina Mitterrand) scaturito dopo il rimpatrio di Cesare Battisti. Da non dimenticare, inoltre, la polemica innestata dagli stessi esponenti pentastellati (fra i quali il ministro Di Maio) sulla questione del franco delle colonie e sulla presunta gestione di tale conio da parte della Francia. Un'escalation di tensioni che, dopo l'incontro avvenuto fra Di Maio e Di Battista con Cristophe Chalençon, è culminata nella decisione di riportare in patria il titolare dell'ambasciata di Francia a Roma.
La nota
Il Ministero degli Esteri, nella sua nota, apre ricordando i rapporti di stima e collaborazione fra i due Paesi e precisa che “la Francia e l'Italia sono unite da una storia comune, condividono un destino. Hanno costruito insieme l'Europa e hanno operato per la pace. La Francia è profondamente legata a questa relazione d'amicizia che alimenta cooperazioni in tutti i settori e una vicinanza tra i nostri popoli. L'amicizia franco-italiana è più che mai indispensabile per accettare le sfide che sono le nostre nel XXI secolo”. Il che non impedisce però la stoccata finale: “La campagna per le elezioni europee non può giustificare la mancanza di rispetto per un popolo o la sua democrazia”.