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L'urlo dei sindacati scuote Palazzo Chigi

La manifestazione unitaria odierna di Cgil, Cisl e Uil era prevista in un primo momento in piazza del Popolo, a Roma, ma visto il numero di adesioni superiore a quanto previsto, negli ultimi giorni si è deciso di spostarla, partenza da piazza della Repubblica, corteo fino a piazza San Giovanni. Era dal 2013 che i tre maggiori sindacati italiani non scendavano in piazza insieme.

Landini (Cgil): “Governo torni indietro”

A convincerli ad unire le forze, dopo sei anni, è stata la manovra approvata dall'attuale governo, che trova le organizzazioni dei lavoratori fortemente critiche. “È meglio che il governo torni indietro perché altrimenti va a sbattere”, ha affermato Maurizio Landini, neo-segretario della Cgil. “Credo che sia una bella giornata – ha aggiunto – La gente che è venuta vuole cambiare, vuole partecipare e non è contenta di quello che sta succedendo”. Secondo il segretario della Cgil, “ci vuole una trattativa che modifichi radicalmente la legge Fornero perché quota 100 non basta: c’è ancora un problema per le donne e per i giovani”. Anche sul reddito di cittadinanza, a suo avviso, “si fa solo una grande confusione mescolando lotta alla povertà con la ricerca del lavoro” ma “il lavoro cresce solo se si fanno investimenti”. Landini ha quindi aggiunto: “L'unità che stiamo mettendo in campo oggi, la domanda di cambiamento la vogliamo rivolgere anche fuori dell'Italia, vogliamo costruire un'altra Europa, l'Europea dei diritti e del lavoro“.

Furlan (Cisl): “Italia ad un passo dalla recessione”

“Il governo esca dalla realtà virtuale e si cali nel mondo reale, del lavoro”, spiega la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sostenendo che “il governo deve cambiare la linea economica” perché “l’Italia è ad un passo dalla recessione economica” e “bisogna cambiare assolutamente rotta”. Parlando dal palco, la Furlan ha detto che “qui oggi c'è il Paese reale”. “Le nostre bandiere di colore diverso – ha sottolineato – sono una accanto all'altra, unite a raccontare una vicenda lunga comune a ricordare che i sindacati confederali hanno saputo rappresentare una bella storia nel nostro Paese, specie nei momenti più difficili”. Per Carmelo Barbagallo, segretario della Uil, Palazzo Chigi “non può essere autoreferenziale perché l’economia sta andando male e un governo del cambiamento non può cambiare il Paese in peggio”. Di qui l'invito ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per discutere di creazione del lavoro e rilancio degli investimenti.

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