Mentre drappelli di donne marciavano per le strade della Spagna per celebrare la festa della donna, in un liceo di Puebla de Guzman, un villaggio nella provincia di Huelva, agli studenti maschi veniva proibito di poter fare ricreazione. Una decisione della dirigenza scolastica perché possano “sapere come ci si sente” quando si è discriminati sulla base del proprio sesso.
Lo scoop
La vicenda è venuta alla luce grazie al giornalista Fernando Diaz Villanueva, il quale ha pubblicato nei giorni scorsi sul suo profilo Twitter una circolare della scuola con la quale si stabilisce che l'8 marzo, festa della donna, gli studenti non sarebbero potuti uscire per la ricreazione. Gli alunni maschi, insomma, sono dovuti rimanere nel chiuso dell'aula per “capire ciò che la donna ha provato per lungo tempo nella storia”. Gli insegnanti del liceo spiegano nel volantino che la decisione ha lo scopo di insegnare agli studenti maschi “ciò che le donne hanno sentito per lunghi periodi nella storia, in cui è stato loro proibito di svolgere determinati compiti, il che è totalmente ingiusto, ma è successo. E continua ad accadere in alcuni Paesi”. Diaz Villanueva ha scritto su Twitter nei giorni scorsi: “Questo venerdì i ragazzi di una scuola di Huelva saranno puniti e senza attività ricreative… perché sono ragazzi. Le ragazze potranno uscire nel cortile della scuola. Hai dato alla luce e nutrito un mostro che è sfuggito al tuo controllo”.
Ministero: “Tutto vero”
Secondo fonti del Ministero della Pubblica Istruzione della Junta de Andalucía di Huelva – si legge su Infocatolica – il documento è vero. Il quotidiano Abc ha la certezza che “è un'idee per la celebrazione dell'8 marzo che è stata male interpretata“. Dal Dipartimento della Pubblica Istruzione indicano che il capo del centro di ricerca ha un “profondo rammarico” per il fatto che “è stato travisato” il documento e nega che in alcun caso l'intento è stato quello di punire i bambini. “È stata una cattiva interpretazione”, ribadiscono.