Sicurezza informatica sotto attacco in Europa. Nell'ultimo anno, infatti, più della metà delle aziende italiane ed europee – rispettivamente il 55% e il 54% – ha dichiarato di aver affrontato almeno un attacco informatico con pesanti ricadute su attività e ricavi. Tra gli effetti negativi più frequenti, ci sarebbero l'interruzione dei servizi (31%), problemi con l'integrità dei dati (18%) e perdita dei dati stessi (15%). Lo scrive l'indagine condotta da Kaspersky Lab sulla cybersecurity nella Ue.
Paesi a rischio
La ricerca evidenzia che Regno Unito e Spagna sono i Paesi che si trovano a fronteggiare la maggior parte dei rischi: il 64% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver avuto esperienza di un attacco informatico negli ultimi due anni. Non va molto meglio nel Bel Paese. “In Italia – spiegano i ricercatori – questo dato è piuttosto alto, pari al 55%, soprattutto se messo a confronto con la situazione riscontrata in altri paesi, come la Germania (49%) o la Romania (37%)”. “Pur potendo contare solitamente su budget per l'Information Technology più consistenti rispetto a quanto viene stanziato dalle piccole e medie imprese, le grandi aziende che hanno dovuto affrontare un cyberattacco sono state pari al 64%, contro il 45% delle Piccole e medie imprese”.
Tempi di risposta
Oltre due terzi (72%) delle organizzazioni europee coinvolte nell'indagine di Kaspersky Lab ha dichiarato di essere in grado di scoprire un'eventuale violazione al massimo entro otto ore; diversamente per il 25% delle aziende che non riescono ad intervenire tempestivamente. In Italia, il 78,1% degli intervistati dichiara tempi di risposta sotto le 8 ore, mentre il 21,1% afferma di non riuscire ad essere altrettanto tempestivo. “I risultati dell'indagine confermano una tendenza che sottolineiamo da diverso tempo: gli attaccanti che riescono a penetrare all'interno di un'organizzazione a volte non lasciano alcuna traccia”, commenta Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.