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Bus dirottato, i pm: “Sy resti in carcere”

Potrebbe colpire ancora Ousseynou Sy, l'autista 47enne che, tre giorni fa, ha sequestrato il bus che stava guidando con 51 studenti a bordo, minacciando di fare una strage. Questo quanto affermato dai pm milanesi titolari dell'inchiesta sul rogo al pullman a San Donato Milanese, secondo i quali esiste il pericolo di reiterazione del reato di strage come esigenza cautelare nei confronti del conducente. Sy che, peraltro, non ha mai mostrato finora segni di pentimento, ribadendo anzi, subito dopo l'arresto, che lui quel gesto lo avrebbe rifatto “cento volte”. Il suo obiettivo l'uomo lo ha chiarito a più riprese: “Volevo andare a Linate, prendere un aereo per tornare in Africa e usare i bambini come scudo”. Lui ha ribadito anche di aver fatto tutto “per l'Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare”, ponendo la vicenda Mare Jonio come l'episodio scatenante. Ora è in carcere nel settore protetti di San Vittore dove, nella notte, la sua cella è stata bersagliata con lancio di uova.

La versione di Sy

L'uomo, di origini senegalesi ma italiano dal 2004, ha spiegato agli inquirenti di aver pensato il gesto già da un po' di tempo, spiegando di voler fare “qualcosa di eclatante” e di non avere intenzione di fare del male ai bambini che aveva sul bus con sé. Una versione che conferma la premeditazione, ipotizzata fin da subito, ma che non convince gli inquirenti sul secondo punto: Sy ha infatti affermato come l'incendio sul mezzo sia stato innescato accidentalmente, quando invece secondo gli investigatori sarebbe stato lui ad appiccare il fuoco, come proverebbe una mano ustionata. Sul bus avrebbe peraltro gridato più volte che da lì non sarebbe uscito vivo nessuno: “Sono un genitore, non volevo fare del male ai bambini, guido il pullman da 25 anni, se avessi voluto fare loro del male lo avrei già fatto”.

Gli elementi

Ulteriori dettagli potrebbero emergere dall'interrogatorio di convalida del Gip. I pm tendono a escludere che l'uomo avesse legami con gruppi od organizzazioni, anche se sono al momento alla ricerca di un video-manifesto nel quale il 47enne avrebbe palesato, su Youtube, le sue intenzioni, cercando al contempo di capire se ve ne siano altri. Concordi, invece, sul punto della premeditazione e sulla finalità terroristica, posta come aggravante dalla Procura, che indaga al momento per sequestro di persona, incendio, resistenza e strage.

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