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“Bullismo, un fenomeno spesso sottostimato”

Bullismo? No grazie”. Questo il titolo di un evento che si terrà il 5 aprile, con inizio alle 17.15, presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno. Organizzato dall'Assocazione nazionale medici cattolici (Amci), l'evento ha il patrocinio del Comune e della Diocesi di Ascoli Piceno. Vari esperti, moderati dalla giornalista del Tg1 Barbara Capponi, discuteranno intorno al fenomeno del bullismo, una piaga che investe il mondo giovanile e la scuola. In Terris ha intervistato il dott. Stefano Ojetti, vicepresidente nazionale dell'Amci, che introdurrà l'evento.

Come nasce l'idea di organizzare un evento sul bullismo?
“Sostenuti fortemente da mons. Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno, l’evento nasce nell’ambito di un’iniziativa che venerdì 5 aprile alle 17.30 vedrà presso la Sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno la celebrazione di un convegno dal titolo 'Bullismo ? No Grazie' e si concluderà poi il giovedì 11 presso il Cine-Teatro Piceno con un incontro con le scuole del Campione del mondo e medaglia d’oro olimpica di pugilato dei supermassimi Roberto Cammarelle. Fondamentalmente quest’attenzione al bullismo nasce dall’esigenza di non abbassare la guardia e di portare all’attenzione dei media quello che è un fenomeno vergognoso che colpisce i nostri giovani e che noi come società, ciascuno nel proprio ambito, abbiamo il dovere di combattere e ridimensionare. Questa piaga del bullismo, che ogni tanto balza alle cronache con episodi di violenza eclatanti e con non rari suicidi soprattutto nell’ambito del cyberbullismo, non rappresenta infatti che la punta di un iceberg rappresentando un fenomeno di ben più ampie dimensioni spesso sottostimato e coperto da una sorta di omertà da chi dovrebbe al contrario vigilare sulla tranquillità dei nostri ragazzi”.

Con quale criterio sono stati scelti i relatori?
“Si è cercato di organizzare un incontro a valenza multidisciplinare con la presenza ad esempio dello psichiatra Carlo Ciccioli, direttore responsabile delle dipendenze patologiche di Ancona, per studiare gli aspetti psicologici che motivano la violenza del bullo e del branco, la paura e spesso il silenzio della vittima e non ultima l’indifferenza dei ragazzi e spesso purtroppo anche del corpo docente”. 

Quali iniziative andrebbero messe in campo per persuadere i giovani ad adottare comportamenti rispettosi nei confronti del prossimo?
“Innanzitutto la rivalutazione del senso della famiglia quale luogo di formazione e rifugio sicuro nel quale devono vivere i nostri giovani in una collaborazione fattiva con la scuola ed il corpo Insegnante. Poi credo occorrano anche dei provvedimenti di tipo disciplinare che nei casi più gravi vadano dal sette in condotta e la ripetizione dell’anno scolastico, fino ai lavori socialmente utili sempre in ambito scolastico da decidere con le famiglie ed i presidi. Il tema scuola-famiglia sarà affrontato dal Senatore Simone Pillon, vicepresidente della Commissione per l’infanzia e l’adolescenza, che avrà modo di aggiornarci su quelle che sono le iniziative in essere per cercare di contenere questo fenomeno che al contrario purtroppo sembra sempre più essere in espansione”.

La lotta al bullismo investe, in qualche modo, anche il profilo sanitario?
“Direi proprio di sì, come certamente avvallerà in tal senso anche il prof. Filippo Boscia, presidente nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, e per le violenze fisiche che spesso vedono i nostri ragazzi costretti a dover ricorrere alle cure sanitarie e perché spesso il giovane, per poter 'sopravvivere', ha bisogno di un supporto psicologico che non tutte le famiglie in termini economici sono in grado di sostenere. Sarà un convegno che si preannuncia di grande interesse e per lo spessore dei relatori e per la tematica che investe direttamente o indirettamente un po’ tutti noi. Non posso infine non sottolineare la presenza del segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, che a fronte dei suoi innumerevoli e gravosi impegni, ha trovato il modo ed il tempo di portare il suo prezioso contributo a questo incontro. A lui tutta la nostra riconoscenza”.

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