Verrà aperta oggi alle 12, nell'aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, la causa di beatificazione e canonizzazione di suor Maria Bernadetta dell'immacolata, una religioda delle suore Povere Bonarensi di San Giuseppe. L'apertura della causa sarà presieduta dal cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma.
Chi era suor Maria Bernadette
Adele, questo il nome secolare della suora, nasce ad Avellino e nel 1943 prende i voti perpetui e diventa suora delle Povere Bonarensi di San Giuseppe, congregazione in cui aveva iniziato il periodo di postulante a soli 17 anni. Nel 1944 si reca in Argentina come missionaria nella Comunità Casa Josefina di Buenos Aires. Vent'anni dopo, arriva negli Stati Uniti, più precisamente a Richmond presso il seminario di San Giovanni Maria Vianney dove è apprezzata per i consigli che sapeva elargire ai seminaristi afflitti, indecisi e dubbiosi.
L'amicizia con Jorge Mario Bergoglio
E' nel 1979 che suor Maria Bernadetta dell'Immacolata incontra Jorge Mario Bergoglio, allora provinciale dei Gesuiti. Tra i due nasce un'amicizia solida che durerà negli anni, anche quando lei, anziana, torna in Italia. “Era una figura materna per i novizi; quando qualcuno di loro aveva un problema, Bergoglio li mandava da lei a chiedere consiglio. Nel 1986 a causa di una malattia è costretta a tornare in Italia. In una delle ultime visite di Bergoglio, lei gli chiede l'unzione degli infermi. Bergoglio, allora cardinale, gliela impartisce il primo novembre 2001. Il 12 dicembre suor Maria Bernadette dell'Immacolata muore. Aveva un tocco profondamente evangelico, una grande devozione”, racconta al Sir la postulatrice della causa, Silvia Correale. “Le testimonianze che abbiamo di diversi padri gesuiti – sottolinea la Correale – ci dicono che padre Jorge sempre parlava di lei, la ricordava nei suoi discorsi come adesso fa ancora da Papa. Ne lodava la vita vissuta con autenticità e coerenza e la citava sempre come un esempio”.