Nuova tragedia nel Mediterraneo, dove la rete di attivisti Alarm Phone ha segnalato un naufragio di un barcone al largo di Sfax, in Tunisia, nel quale sarebbero perite almeno 70 persone. Al momento il conto è di 16 superstiti salvati da alcune barche di pescatori ma, come riferito da Ap su Twitter, “l'operazione di salvataggio è ancora in corso”. Poco dopo, sono intervenute anche alcune motovedette della Guardia Costiera tunisina, intente a soccorrere quanti ancora si trovavano in mare. Secondo quanto riferito dal giornale tunisino “Al Chourouk”, i corpi ripescati saranno trasferiti all’ospedale universitario Sfax Habib Bourguiba, confermando poi i numeri: “Almeno 70 migranti sono annegati oggi al largo di Sfax, Tunisia, in un naufragio. Molto probabilmente la barca è partita dalla Libia e il numero di morti potrebbe aumentare. L’operazione di salvataggio è ancora in corso. Sedici persone sono state salvate dai pescatori”. Non è chiaro come i migranti siano giunti a 11 miglia dall'isola e dove sia l'imbarcazione che li avrebbe trasportati.
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U'altra imbarcazione in difficoltà
Nel frattempo, Alarm Phone ha segnalato un'altra emergenza al largo della Libia, dove un'imbarcazione si troverebbe in difficoltà con oltre cento persone a bordo, fra le quali donne e bambini. Gli attivisti lo hanno riferito ancora via Twitter: “Più di 100 vite a rischio, incluse 24 donne e 8 bambini. Abbiamo ricevuto una chiamata stamattina da una barca partita dalla Libia. Comunicazione difficile per segnale debole. Abbiamo chiamato la guardia costiera italiana appena abbiamo ottenuto posizione GPS. La cosiddetta guardia costiera Libica non risponde”. Le persone a bordo, hanno riferito, “sono in panico, il motore è in avaria e non possono muoversi”.
Migranti accolti a Sfax
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) in Tunisia ha fatto sapere che la nave carica di migranti proveniva dalla Libia quando ha inviato un segnale di soccorso nelle acque internazionali al largo della città costiera tunisina di Sfax. Lo rendono noto i media locali. Secondo l'Oim il numero delle persone annegate è tra i 60 ed i 70. I migranti, ha riferito l'Oim, vengono ora accolti e presi in carico dalle autorità tunisine. Tra i molti subsahariani anche persone provenienti dal Bangladesh e dal Marocco.
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