Ancora una volta lo sport, nella fattispecie il calcio, invece di essere un momento di gioia, “catarsi” e soprattutto insegnamento, si è trasformato nel peggior quadro di una società che sembra troppo spesso irredimibile. Il fattaccio è accaduto a Mestre: in campo la partita del campionato di categoria Giovanissimi tra Treporti e Miranese. Arbitro dell'incontro la 22enne Giulia Nicastro, che come sempre avviene con chi dirige le operazioni di gioco, inizia ad essere insultata. Gli scherni delle tribune nel giro di poco si trasformano in pesanti offese verbali: “Meglio prostituirti che fare l'arbitro”. Ma il peggio deve ancora venire per lei. Che in seguito è costretta a vedere uno degli “atleti” abbassarsi i pantaloncini, il quale non si accontenta dato che alla sua performance aggiunge inequivocabili gesti che alludono al rapporto sessuale. Tutto questo dopo un corner non concesso. Ecco il calcio moderno, perfetta cartina di tornasole della nostra epoca.
La solidarietà nei confronti della Nicastro e i provvedimenti
Conforta sapere che il Treporti ha fatto sapere all'autore del gesto, un adolescente di 14 anni, che la sua carriera da quelle parti è da considerarsi conclusa. Come quella dei suoi genitori assiepati nelle tribune. Adesso si attendono anche le decisoni del Giudice sportivo. Alla ragazza tante manifestazioni di solidarietà: a partire dall'intera Aia e da tutto il mondo dello sport, per arrivare al presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che ha invitato la direttrice di gara a non mollare.