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Rifiuti in strada, insorge Roma Nord

Da Nord a Sud, la situazione non cambia poi molto: dalla Cassia alla Casilina verso fuori, quella dei rifiuti è sempre un'emergenza, un focolaio di malcontento che accomuna praticamente tutti i cittadini delle varie zone della Capitale, senza distinzioni di sorta. Forse perché, a ben vedere, le conseguenze sono le stesse, per i quartieri alti e quelli popolari: degrado urbano, odore cattivo, animali infestanti. E, in alcuni casi, difficoltà di viabilità. Anche per questo, negli ultimi giorni, sempre più aree di Roma hanno iniziato a insorgere per protestare contro l'amministrazione capitolina e la Regione Lazio: l'ultima dimostrazione, in ordine di tempo, si è svolta in mattinata in zona Cassia, nel tratto fra Vigna Clara e La Storta, dove i cittadini si sono uniti al corteo indetto dal comitato RIFIUTIamoci di Roma Nord come protesta per la condizione delle strade, ormai invase dai rifiuti.

Situazione al limite

A sollecitare il sit-in di rimostranza, proprio nel giorno dell'audizione in Regione da parte della sindaca di Roma, Virginia Raggi, era stato lo stesso comitato, con una nota divulgativa in cui si spiegavano le ragioni della dimostrazione, spingendo in particolare sulla “riapertura dell'isola ecologica a La Storta/Olgiata” e con l'augurio che “questa protesta possa sensibilizzare il Comune e la Regione Lazio ad avviare un processo di dialogo per risolvere l'emergenza: i rischi sanitari sono altissimi e il degrado rende invivibile i nostri quartieri”. La richiesta, di quartiere in quartiere, è più o meno la stessa: un nuovo piano regionale “che porti all'apertura di impianti per il trattamento di rifiuti e ci preme ribadire l'importanza della riapertura dell'unica isola ecologica nel Municipio XV”. Una soluzione che permetterebbe, spiegano, anche di risolvere il problema dello smaltimento degli ingombranti (che ora campeggiano vicino ai cassonetti), tema di fatto passato in sordina da oltre un anno a questa parte, ovvero da quando lo spazio dedicato è stato chiuso per problemi tecnici non meglio specificati.

Scenari speculari

Ora come ora, la situazione è comunque speculare all'Olgiata come a Roma Est e Roma Sud (due giorni fa era toccato al Municipio XI). Problematica, quella della raccolta e smaltimento, che ha naturalmente portato a effetti collaterali, dei quali il malcontento popolare è solo la parte meno pratica. Lo stazionamento, sia pure a breve termine, dei “tappeti” di immondizia non agevola il miglioramento della qualità dell'aria, così come le “cattedrali” di sacchetti funzionano da deterrente a un corretto svolgimento della pratica della differenziata. Una sfida, quella dei rifiuti, che torna a interpellare in modo estremamente urgente l'amministrazione pentastellata, ormai non più solo a livello locale. Dal tavolo con la Regione ci si aspetta qualche misura di emergenza. E anche qualche risposta sullo stato degli impianti Tmb, in passato più volte giunti al collasso. Perché Ama, un paio di giorni fa, le azioni messe in campo per restituire un aspetto perlomeno decoroso alla Capitale le aveva elencate (rimosse, in particolare, 20 tonnellate di rifiuti particolari), attribuendo buona parte dei disagi dell'ultimo mese al caos provocato dall'incidente di Rocca Cencia. Azioni che, però, al netto di tutto hanno solo tamponato uno tsunami che di danni torna a farne a cadenza regolare.

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