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Von der Leyen e Lagarde: Bruxelles si tinge di rosa

Fumata bianca a Bruxelles dove, dopo il terzo round del toto-nomine, la popolare tedesca Ursula Von der Leyen è stata scelta per ricoprire il ruolo di presidente della Commissione Ue, il belga liberale Charles Michel alla presidenza del Cosiglio europeo, mentre la francese Christine Lagarde, spodesta Mario Draghi e conquista la presidenza della Banca centrale europea, il socialista spagnolo Joseph Borrell sarà Alto rappresentante per la politica estera. E' quanto ha comunicato con un tweet l'attuale presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. In sostanza, l'asse franco-tedesco ha tenuto nonostante l'idea avanzata dal premier italiano, Giuseppe Conte, di porre a guida della Commissione il direttore generale della Banca Mondiale, Kristalina Gerogieva. Resta comunque il fatto che è stato esaudito l'auspicio del presidente del Consiglio, che aveva affermato, poco prima della terza riunione, che avrebbe apprezzato una guida femminile per il dopo-Juncker. In attesa che si definisca l'ultima nomina vacante, quella di presidente dell'Europarlamento (nelle ultime ore è stato avanzato il nome del dem David Sassoli come nome dei socialisti), nell'organigramma di Palazzo Berlaymont ci sarà posto anche per Frans Timmermans e Margrethe Vestager, nominati vicepresidenti vicari della Commissione. Un risultato che, spiega Conte, non lascia insoddisfatta l'Italia, la quale ha ricevuto garanzie e “potrà orientare la nuova politica economica e sociale dell'Unione europea. Era quello che avevo richiesto: guardiamo ai profili e alle figure. Non avevo davanti un foglio bianco e il mio dream team ma la composizione di vertice dell'Ue è molto equilibrata”.

Von der Leyen

La nomina-lampo di Ursula von der Leyen ha dunque fatto presa sulla linea di Francia e Germania, entrambe contrarie all'idea di vedere la bulgara Georgieva alla guida del più importante ufficio dello scacchiere europeo. Il ministro della Difesa tedesco è stata la prima donna (a partire dal 2013) a ricoprire tale ruolo, peraltro dopo aver guidato un altro Ministero fondamentale come quello del Lavoro e della Famiglia. Un'elezione, la sua, che pare sia avvenuta in modo unanime, di fatto spalancando le porte del successo ad Angela Merkel,  peraltro a fronte di una due giorni in cui la cancelliera tedesca aveva visto calare i suoi consensi in virtù della partita sul nome di Frans Timmermans. Con la von der Leyen invece, considerata una fedelissima di Merkel, la Germania piazza un nome importante nel ruolo chiave dell'Ue che verrà anche se, precisa la cancelliera, Berlino si è astenuta dal voto. 

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Lagarde

Buon colpo anche per la Francia, che piazza Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea al posto dell'uscente governatore Mario Draghi. Direttore operativo del Fondo monetario internazionale dal 2011, il presidente Emmanuel Macron nutre apprezzamento nei confronti di quella che, ormai da anni, è considerata una delle donne più influenti a livello europeo, non solo per quanto riguarda la politica francese (in passato è stata ministro dell'Agricoltura e della Pesca nel governo Fillon I e dell'Economia, dell'Industria e dell'Impiego nel governo Fillon II). Lagarde ha fatto sapere che, per il momento, lascerà la direzione del Fmi. Ora la sfida sarà tutta a Strasburgo dove, intemperanze a parte, c'è da scegliere il nuovo presidente.

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