Dramma a Roma, dove una famiglia è stata travolta dalla caduta di un ramo. Ferite una bambina di soli due anni e la mamma, colpita alla testa. Poteva finire con due morti una tranquilla serata estiva lungo la banchina del Tevere. A due passi dal Ponte Sisto, una famiglia stava comodamente assistendo a uno spettacolo quando un ramo, staccatosi dall'albero sopra le loro teste, li ha investiti. Le due vittime sono state subito portate in ospedale e la polizia è accorsa sul luogo per fare i dovuti accertamenti.
Emergenza alberi
Nella Capitale, il verde non è sinonimo di ristoro e cura della città. In una manciata di mesi, infatti, sono precipitate quasi settecento piante: un numero spropositato, se si considera che molte delle zone verdi di Roma sono punti nevralgici di quartieri e rioni. Con i suoi 44 milioni di metri quadrati, Roma è la città con più piante e vegetazione d'Europa. Stando alle schede consegnate di recente dagli agronomi al dipartimento Ambiente del Comune di Roma, sarebbero cinquemila le piante tuttora da “sorvegliare” perché “prossime al fine vita”. E così i tecnici dipingono a tinte fosche un quadro già aggravato da circa quattromila alberi ritenuti “marci” e, quindi, prossimi all'abbattimento. Stando ai dati forniti riportati dal quotidiano romano Il Messaggero, nel 2014 a Roma sono caduti una dozzina di alberi. Dopo un anno, il numero s'è più che raddoppiato: 32, poi arrivati a 48 nel 2016 e 41 nel 2017. Un'escalation che, a dispetto di lievi variazioni, è sintomatica di un mancata gestione del verde urbano. D'altronde, l'appalto per il monitoragigo e la sorveglianza delle alberature è scaduto proprio nel 2017. L'anno scorso, il record: 400 crolli, con un aumento del 730%. Quest'anno si prevede di raggiungere una nuova cifra. Complici le forti volate di vento nell'inverno, soltanto nei primi mesi del 2019 si sono registrati 200 crolli.
Verde e amministrazione nera
A rendere complicata la situazione è, inoltre, la lentezza del varo di provvedimenti amministrativi, sia per rinforzare gli addetti alla manutenzione che per assegnare appalti. I 330.000 alberi della Capitale sono, infatti, gestiti da circa 300 addetti al Servizio Giardini. L'emergenza, nei mesi scorsi, ha costretto il Comune a ricorrere ai centri per l'impiego e provvedere all'assunzione di manodopera addetta. Eppure, di 71 richiesti solo 36 sono stati ritenuti idonei. Per di più, per aggiudicare l'appalto per le potature, il Comune può arrivare a 26 mesi. Alcuni appalti di riqualificazione di parchi importanti, come Villa Borghese e Villa Pamphilj, invece, non sono mai stati assegnati. Secondo fonti capitoline, la stessa sindaca, Virginia Raggi, sarebbe frustata dal rallentamento: dopo il caso di Mafia Capitale, infatti, molti funzionari sarebbero timorosi ad aggiudicare un appalto. E così, quando ci sono, i soldi non vengono spesi. Qualche giorno fa, per esempio, è stato varato un appalto da 38 milioni, distribuiti in tre anni, per la cura di cespugli e aiuole nella città. Un miracolo, se si considera la totale paralisi in cui versa la macchina capitolina.