Ennesima dimissione nelle alte stanze del Campidoglio. Enrico Stefàno, vicepresidente vicario dell'Assemblea Capitolina e inossidabile difensore della giunta Raggi, ha rassegnato le sue dimissioni. Le motivazioni non sono ancora chiare: “Le spiegherò a mente fredda” ha dichiarato in una nota scritta, specificando che continua l'appoggio alla sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Continuerò a lavorare per Roma, che amo, dando il massimo per vedere realizzata la nostra idea di città”.
La carriera di Stefàno
Stefàno è noto per essere stato tra i quattro, assieme a Raggi, De Vito e Frongia, a fare dura opposizione all'ex sindaco, Ignazio Marino. Candidato con il Movimento 5 Stelle, è stato presidente della Commissione Mobilità del Comune, incarico cui ha rinunciato dopo la nomina a Vicepresidente vicario dell'Assemblea Capitolina. Stefàno era, infatti, sopraggiunto a Marcello De Vito, il presidente dell'Assemblea che, dal 20 marzo scorso, si trova agli arresti domiciliari per corruzione nell'ambito di un'inchiesta sullo stadio della As Roma. E proprio la posizione di De Vito, finora non revocata, potrebbe essere alla base delle dimissioni. Stefàno, infatti, non gode di una nomina piena perché la giunta non ha ancora preso una decisione unanime. Il regolamento d'aula prevede, infatti, la revoca del presidente solo per illeciti legati all'esercizio delle sue funzioni e lo stesso De Vito non ha accettato l'eventualità di una sua revoca. Chi s'era opposto era proprio Stefàno, ma ogni suo sforzo pare essersi esaurito. In attesa di una decisione che superi l'impasse, alla guida dell'Aula capitolina rimane il vice presidente dell'opposizione, Francesco Figliomeni.