La giornata principale sarà venerdì 26 luglio, quando tutte le campane della diocesi di Bolzano-Bressanone, insieme a quelle delle parrocchie austriache, suoneranno contemporanemente le loro campane. Tutte insieme. Per segnalare ai fedeli che le donazioni per l'iniziativa “La fame non va in ferie” saranno concluse.
L'evento
È ormai una tradizione consolidata che da 12 anni viene organizzata per pensare ai più bisognosi, che vivono lontano dal luogo di raccolta. Che prevede un piccolo esborso di 9 euro al mese, somma di denaro con cui si potranno sostenere a distanza i progetti di sviluppo presenti nel continente africano. “Nove euro al mese possono contribuire a salvare una vita. Con questa cifra è possibile sostenere a distanza e aiutare una famiglia nella sua lotta contro la povertà”, ha spegato il direttore dell Caritas Paolo Valente E ancora: “Sul nostro pianeta ci sarebbe cibo a sufficienza per tutti, eppure una persona su dieci va a letto affamata. Ogni 3,5 secondi una persona muore a causa della fame. Il numero di uomini e donne denutrite è aumentato, toccando 821 milioni di persone. I più colpiti sono i bambini. In Africa, uno su tre, si addormenta affamato”. Numeri impressionanti che ricordano, o almeno dovrebbero, ricordare ai più fortunati il nobile gesto della carità. Poiché “ogni giorno, madri e padri lottano per i propri figli affinché non debbano subire per tutta la vita le conseguenze della fame”, la Caritas altoatesina sottolinea che “ogni piccola donazione è preziosa e può contribuire a cambiare realmente la vita di chi soffre la fame”. Il vescovo Ivo Muser ha invitato i fedeli a “risvegliare, nell'ora della morte di Cristo, le coscienze di tutti e invitare la popolazione a partecipare alla lotta contro la fame”. Che nel 2019 è ancora una grave piaga che affligge l'Africa.