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Unicef: “No agli impianti idrici come obiettivi di guerra”

Iservizi pubblici, fondamentali per i bambini, sono stati attaccati nelle scorse settimane a seguito dei combattimenti nel nord-ovest della Siria. Parte di questa triste realtà sono i ripetuti attacchi contro i servizi idrici, che taglia fuori dall’acqua i bambini e le famiglie mentre aumentano le temperature estive”. Lo spiega Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. L’organizzazione internazionale conferma che negli ultimi due mesi ben otto impianti idrici del distretto di Al-Ma’ra, a sud di Idlib, sono stati attaccati da forze nemiche. mettendo a rischio la salute delle 250mila persone alle quali queste strutture forniscono acqua potabile. Molte famiglie sono costrette da mesi a fare affidamento sull’autotrasporto d’acqua per le loro necessità quotidiane. “Gli impianti idrici – denuncia Unicef – non sono un obiettivo, devono essere protetti in ogni momento. In linea con il diritto internazionale umanitario, tutte le parti in conflitto e coloro che esercitano un’influenza su di loro hanno l’obbligo di fermare gli attacchi alle strutture idriche e a tutte le infrastrutture civili di base in Siria”.

Acqua potabile e sicura per tutti

“I bambini sotto i 15 anni nei Paesi colpiti da conflitti protratti nel tempo, in media, hanno probabilità 3 volte maggiori di morire a causa di malattie diarroiche dovute alla mancanza di acqua sicura e servizi igienico-sanitari che per violenza diretta”. Lo aveva denunciato l’Unicef, nel rapporto 2019 “Acqua sotto attacco” (Water Under Fire), lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che si celebra oggi 22 marzo. Nell'osservare i tassi di mortalità di 16 Paesi con conflitti prolungati, Unicef evidenziava come “Nella maggior parte dei casi i bambini sotto i 5 anni hanno probabilità 20 volte maggiori di morire per malattie legate alla diarrea dovuta alla mancanza di accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari sicuri che per violenza diretta”.

Venezuela: acqua più sicura grazie all’Unicef

 

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