Botta e risposta tra Stati Uniti e Iran. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato in queste ore su Twitter di aver autorizzato l'uso delle risorse petrolifere strategiche, “se necessario, in una quantità da determinare, sufficiente a mantenere forniti i mercati”. Il presidente ha riferito inoltre di aver “informato tutte le agenzie appropriate per accelerare l'approvazione” dell'uso degli oleodotti in Texas e in vari altri Stati. La decisione presa in seguito agli attacchi agli impianti sauditi. In merito, l'ex magnate aveva tweettato che gli Usa sono “pronti e carichi” per reagire agli attacchi contro Riad precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell'Arabia Saudita. Trump aveva poi smentito di essere pronto a incontrare il presidente iraniano Hassan Rohani senza condizioni. “Le Fake News stanno dicendo che desidero incontrare l'Iran 'senza alcuna condizione'. Questa è una dichiarazione non corretta (come sempre!)”, aveva scritto. Informazione data pochi giorni fa dal suo segretario di Stato, Mike Pompeo, alla stampa.
Gli attacchi agli impianti
Gli attacchi sono il frutto degli scontri tra Arabia Saudita e Yemen. Quello di ieri è stato il più efficace degli ultimi cinque mesi durante i quali sono stati presi di mira oleodotti e petroliere saudite. I droni hanno provocato incendi a Hijra Khurais e ad Abqaiq. Khurais produce 1,5 milioni di barili al giorno mentre Abqaiq aiuta a produrre fino a 7 milioni di barili al giorno. Dopo la serie di attacchi con droni agli impianti di produzione, rivendicati dai ribelli Houthi dello Yemen l'Arabia Saudita ha annunciato di aver dimezzato l'estrazione di petrolio. L'arresto della produzione equivale a una perdita di circa cinque milioni dei 9,8 milioni di barili al giorno. Gli attacchi contro la strutture nella provincia orientale dell'Arabia Saudita – scrive Agi – sono gli ultimi di una serie di attacchi contro le attività petrolifere del Paese negli ultimi mesi, con l'aumento delle tensioni tra il fronte guidato dall'Iran in cui sono 'arruolati' gli Houthi e quello costituito da sauditi e statunitensi.