La voce degli ultimi

mercoledì 27 Novembre 2024
15.9 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

mercoledì 27 Novembre 2024

Uccidere non è un diritto, è un delitto

Ancora una volta, purtroppo, è andata come avevamo previsto e apertamente denunciato nel 2017: la legge 219 sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento apre la strada all’eutanasia attiva e ad ogni altra modalità di offesa della vita umana, proprio a partire dalle persone più fragili. L’avevamo denominata “la via italiana all’eutanasia”, prendendoci il vergognoso e disonorevole palmares di essere la quarta nazione in Europa a legalizzare la morte provocata per via medica.

La Corte Costituzionale, chiamata in gioco dalla vicenda Cappato/Antoniani circa la legittimità costituzionale dell’articolo 580 C.P., rilevando una sorta di incompletezza della legge 219 sul fronte suicidio assistito/eutanasia attiva, aveva chiesto al legislatore di colmare il “vuoto” entro un anno dall’Ordinanza 207. Il legislatore non è intervenuto – peraltro una delle due Camere parlamentari, il Senato, non è stato neppure interpellato! – e, dunque, la Consulta ha fatto il suo lavoro, dichiarando incostituzionale il 580 e legittimando di fatto l’incivile pratica che prevede di aiutare a suicidarsi una povera persona “disperata”. Già, perché sfoltita di tutti i fronzoli ed orpelli degli ideologi e dei legulei, di persona disperata si tratta: un uomo che decide di uccidersi o di farsi uccidere è perché è sprofondato in un abisso di sofferenza esistenziale che lo annienta e gli impedisce di scegliere la vita.

E la società, l’unica risposta che è capace di dargli è: “Ci penso io. Ti uccido io!”. Questa è la nuda, cruda e brutale sostanza del fatto: uccidere un essere umano “poverissimo”, derubato anche della speranza. Dobbiamo ripeterlo con forza, dobbiamo gridarlo nelle piazze e dai pulpiti, dobbiamo insegnarlo nelle scuole e negli oratori: uccidere non è un diritto, è un delitto, il suicidio è un atto tragico che si ha il dovere morale di fermare, opponendovisi con tutte le forze. La compassione e la pietà vere significano “farsi carico” di chi è nel bisogno, non certo uccidere con un farmaco letale, anestetizzandosi la coscienza perché “me lo aveva chiesto lui”!

 

 

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario