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Sale a 10 il numero delle vittime

E'salito a 10 il numero delle vittme dall'inizio delle proteste in Cile. Due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage, durante il quale si è sviluppato un incendio. Lo riporta la testata cilena Bio Bio. L'incendio si è verificato alla filiale della Costrumart di La Pintana, nella regione metropolitana. Due persone erano morte in un incendio del supermercato a San Bernardo, cinque in una situazione simile a Renca e un'altra a Santiago, colpito al torace davanti a un supermercato. Il Cile, insieme a HondurasColombiaBrasileGuatemala, e Panama, è tra i cinque Paesi più diseguali al mondo, dopo quelli africani, secondo la Banca Mondiale. Gli ultimi dati del Ministero dello Sviluppo sociale cileno, riferiti al 2017, dicono che il 10 per cento più ricco della società guadagna 39,1 volte più del 10 per cento più povero. Nel 2015, il dato si fermava al 33,9. 

“Siamo in guerra”

“Siamo in guerra contro un nemico potente”, ha detto il presidente Sebastian Sebastian Piñera.“Un nemico implacabile – ha aggiunto – che non rispetta niente e nessuno e che è pronto a fare uso della violenza e della delinquenza senza alcun limite”. “Siamo di fronte a una vera escalation che è indubbiamente organizzata per causare gravi danni al nostro Paese e alla vita dei cittadini”, ha evidenziato ministro dell'Interno cileno Andrés Chadwick, aggiungendo: “Noi che oggi in Cile siamo contro la violenza, dobbiamo agire insieme ed esigere che coloro che purtroppo non la condannano o la avallano o sono deboli per affrontarla si facciano sentire”. Il governo fa sapere che finora sono state arrestate 152 persone per violenze, 40 per saccheggi e 70 per gravi aggressioni. La protesta dei cileni esplode sul finire della settimana, quando l'annuncio del rincaro dei biglietti dei mezzi pubblici aveva scatenato la prima delle guerriglie urbane per le strade delle città; poi lo stato d'emergenza, dichiarato venerdì. Infine, quando il governo rivela la retromarcia sull'aumento dei prezzi, la dichiarazione dell'esercito: coprifuoco generale dalle 9 di sera alle 7 del mattino. Non avveniva  dai tempi di Pinochet.

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