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Draghi ai saluti, la Bce a Lagarde: “E' in buone mani”

Dopo l'ultimo board, arriva il giorno dei saluti: Mario Draghi lascia ufficialmente la guida della Banca centrale europea, consegnando il testimone nelle mani del successore Christine Lagarde. Un passaggio di consegne che lascia tranquillo l'ex governatore di Bankitalia, convinto che il futuro dell'Eurotower sia in buone mani: “Oggi ci sono 11 milioni di persone occupate in più in Europa – ha detto Draghi -, la popolarità dell'euro è ai suoi massimi livelli e i politici dicono che la moneta unica è irreversibile. E' davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno… Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”. Ormai effettiva anche l'investitura di colei che lo sostituirà a partire dal prossimo 1 novembre, che lo ringrazia: “Grazie per la tua saggezza e la tua determinazione. La tua eredità è averci insegnato a eccellere e a superare le attese”.

Le parole di Mattarella

C'è anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel giorno dell'addio di Draghi all'Eurotower di Francoforte. Una presenza che, assieme a quella di molti altri leader, certifica l'importanza della leadership del governatore italiano, sia per la tenuta dell'Eurozona che per la stabilità delle relazioni economiche europee: “Mario Draghi – ha detto il Capo dello Stato – in questi otto anni, è stato autorevolmente al servizio di un'Europa più solida e inclusiva, interpretando la difesa della moneta unica come una battaglia da condurre con determinazione contro le forze che ne volevano la dissoluzione”. Il riferimento di Mattarella è in particolare alle strategie adottate dal governatore che hanno permesso di salvaguardare l'Eurosistema dalla crisi, “sconfiggendo una possibilità di dissoluzione” che “oggi possiamo dire che il sistema economico europeo è più solido”.

I saluti

Importanti anche i riconoscimenti di Emmanuel Macron e Angela Merkel, con il presidente francese che parla dell'azione “l'azione di un uomo che ha portato molto in alto il sogno europeo” e “un degno erede dei padri fondatori dell'Europa”, specificando che “i governi europei devono appoggiare l'appello della Bce a una politica di bilancio espansiva che affianchi la politica monetaria della Bce”. Sulla stessa linea anche la cancelliera tedesca: “Sotto la tua guida la Bce ha dato un contributo importante e cruciale alla stabilità dell'Eurozona. Siete stati in grado di farlo in fretta perché siete un'istituzione indipendente”. Un'indipendenza che va difesa, ha detto la leader tedesca, sulla falsa riga dell'esempio lasciato da Draghi e dal suo diktat, “whatever it takes”, linea guida del suo governatorato e slogan di chi, nella sua politica, ha visto la sfida vinta del piano salva-Euro.

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