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Industria e terzo settore, alla luce del sole con il sorriso

Lucia Ascione, Fedele Confalonieri, Monica Graziana Contraffatto, Valeria Fabrizi, Gjon Kolndrekaj sono tra i premiati per il progetto etico ā€œCon il sole sul visoā€ ideato da Alma Manera, attrice e cantante tra le piĆ¹ poliedriche del panorama dello spettacolo italiano, impegnata nel sociale con il suo progetto ā€œCon il sole sul visoā€, e tante altri progetti che vedono al centro la tutela dellā€™infanzia. La cantante ha interpretato il ruolo della MadonnaĀ nel musical ā€œMaria di Nazareth, una storia che continuaā€ (2008), scritta e diretta da Maria Pia Liotta, con musiche di Stelvio Cipriani.Ā La supervisione religiosa era di padre Stefano De Fiores, esperto di mariologia, e di don Antonio Tarzia delle Edizioni Paoline. La consegna dei riconoscimenti avverrĆ  a Roma il 4 dicembre alle 20 al Lab Spazio Eventi.

Il senso dellā€™iniziativa

ā€œCon il sole sul viso ĆØ un progetto etico che sā€™ispira alla metafora del sorriso: “il sole del volto”; il sorriso esprime la forza vitale che daĢ€ luce ai nostri passi; “illuminando” il cammino, gli incontri, le scelte – afferma Alma Manera -. Ed eĢ€ proprio alla luce del sole che dobbiamo vivere. La chiarezza, la veritaĢ€, la ricerca della serenitaĢ€, seguire le regole che regalano libertaĢ€, sono gli antidoti a tutto quello che rappresentano le realtaĢ€ simulate e lā€™ipocrisia. Nessuno puĆ² rubare il nostro sorriso, e ognuno nel proprio piccolo dovrebbe “donarlo” e, soprattutto, proteggere quello dei bambini che sono i veri protagonisti del futuroā€. Il messaggio, prosegue Alma Manera,Ā eĢ€ quello di valorizzare la cultura della vita in ogni suo aspetto, collaborare creando delle sinergie tra i diversi ā€œmondi che con coerenza e profonda condivisione, cooperano per il bene comune: una squadra che fa rete, con l'esempio positivo, capace di stimolare e motivare le giovani generazioniā€. E invece ā€œcā€™eĢ€ uno strano sistema che spinge la societaĢ€ a creare ā€œisoleā€: ogni individuo ā€œrecitaā€ un personaggio, alimentando un ego in alcuni casi, smisurato,restando cosiĢ€ intrappolato in un mondo virtuale ed edonistaā€.

Antidoto allā€™indivisualismo

I social network, gestiti non nel modo piuĢ€ giusto sono tra le cause: “Lā€™apparire nega lā€™essere“, osserva Manera: ā€œSi eĢ€ creato cosiĢ€ uno squarcio dei valori ed un risalire dei vizi, ammalando sentimenti ed emozioni. Individualismo che genera rotture, qualunquismo, aggressivitaĢ€, superficialitaĢ€ e discriminazione; a favore di logiche strumentali. Se da un lato tutto questo per un poā€™ determina uno stato apparente di libertaĢ€ auto referenziale, dallā€™altro genera dei vuoti incolmabili e inesorabilmente, fortunato antagonista, ĆØ lā€™amore, nelle sue multiformi espressioni. Successo, vanitaĢ€, denaro e facili fortune adulano, ma l ā€˜altra faccia della medaglia eĢ€ lā€™isolamento e l'assenza di amoreā€. E invece ā€œsempre di piuĢ€ alla ribalta dei mass media sentiamo di casi disperati dove le vittime sono donne, bambini e anziani e tutte quelle fasce della societĆ  considerate deboliā€. Vi sono delle forze contrarie al buon senso ed alla tutela di quei valori, (a iniziare dal rispetto della dignitĆ  umana ) che sono universali. ā€œIl nostro obiettivo primario eĢ€ quello di raccogliere e raccontare tutto il positivo che riusciamo ad incontrare, con testimonianze propositive, per dare alle “vite offese”,Ā  oltre la speranza, la certezza che la vita, sia sempre e comunque un talento preziosoā€, afferma Manera.

Il precedente

Due anni fa era andata in scena a Santa Maria in Traspontina lā€™anteprima di ā€œOmnia munda mundisā€, spettacolo della regista e cantante Alma Manera sullā€™universalitĆ  del messaggio cristiano. Un fascio di luce squarcia la navata buia di Santa Maria in Traspontina. Sabato sera la chiesa affacciata su via della Conciliazione a Roma era immersa nella musica per lā€™anteprima nazionale dello spettacolo ā€œOmnia munda mundisā€, realizzato a sostegno del Centro per le missioni carmelitane. Una suggestiva e ben riuscita mescolanza di danze e melodie intervallate alle meditazioni sullā€™universalitĆ  del messaggio cristiano di amore e speranza. ā€œIl titolo ĆØ tratto dallā€™epistolario di San Paolo e sintetizza il senso delle riflessioni da noi proposte al pubblico attraverso il linguaggio dellā€™arteā€, spiega Alma Manera, regista e autrice dei testi insieme a Maria Pia Liotta, con la consulenza teologica di don Antonio Tarzia.Ā  Nella parrocchia carmelitana lā€™anteprima si ĆØ protratta per unā€™ora e mezzo nellā€™alternanza di momenti recitati e parti cantate. Lā€™effetto prodotto pare complessivamente convincente e i cinque minuti di applausi finali lo testimoniano. Nelle scelte musicali il susseguirsi di autori del passato e contemporanei (Pergolesi, Vivaldi, Ortolani, Zannetti, Frisina, Cohen) centra lā€™obiettivo di tenere viva lā€™attenzione dello spettatore, cosƬ come lā€™esecuzione al pianoforte di Kozeta Prifti mantiene costante la propria forza espressiva. Allo stesso modo, superata la meraviglia iniziale di veder danzare sullā€™altare principale della cinquecentesca chiesa, risultano gradevoli gli intermezzi della ballerina Celeste Fornaro.

Suggestione di immagini

Uno spettacolo che ha il suo punto di forza nelle canzoni eseguite da Alessandra Ragusa e dalla stessa Alma Manera. ā€œAttraverso la strada delle arti proponiamo un viaggio tra le culture e le tradizioni di popoli e civiltĆ  che si incontrano al di lĆ  dei confini, senza distanze, per un dialogo che inviti alla pace e al bene comune – evidenzia la regista-. Il nostro obiettivo ĆØ creare una suggestione di immagini, suoni, canti, danze che si mescolano e prendono forma attraverso le riflessioni e le storie dei grandi profeti di ieri e di oggi. La stella polare che ha guidato la scelta dei testi e delle melodie ĆØ la cultura del dialogo, della pace e dellā€™integrazione fra i popoli tra culture e identitĆ  verso unā€™unica coscienza. UnitĆ  nella diversitĆ ā€. Una delle soluzioni di miglior resa scenica ĆØ stata quella di allungare progressivamente fino al fondo alla chiesa, lungo la navata centrale, lo spazio percorso dagli interpreti nel ā€œrecitare camminandoā€ secondo la proposta delle meditazioni. Dalla staticitĆ  della prima parte dello spettacolo si arriva cosƬ pian piano ad una circolaritĆ  del racconto itinerante che coinvolge lā€™uditorio distribuito tra panche e altari laterali. CiĆ² contribuisce realmente a riscaldare lā€™atmosfera di riflessione comunitaria che attraverso il gioco delle luci unisce attori, cantanti, danzatori e pubblico culmina nel finale in cui per lā€™unica volta entra anche il suono di una chitarra e tutti gli interpreti riappaiono insieme per il canto che conclude uno spettacolo in gran parte riuscito e potenzialmente suscettibile di miglioramenti nellā€™avanzare delle date in calendario nel resto dā€™Italia.

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