Negli ultimi tre anni sono entrate meno persone in cerca di protezione, ma i morti e dispersi in mare sono aumentati in proporzione a chi è riuscito a partire. E le condizioni di chi rimane bloccato in Turchia, lungo la rotta balcanica, in Grecia o fuori dai nostri porti e, soprattutto, di chi viene intercettato e riportato in Libia sono più che preoccupanti e allarmanti. E’ questa la fotografia scattata dal rapporto di Migrantes 2019, presentato oggi a Modena nell'ambito del Festival delle migrazioni. Secondo i dati provvisori, sono 88.200 gli attraversamenti “irregolari” di migranti e rifugiati scoperti alle frontiere esterne dell'Ue fra gennaio e ottobre 2019.
Il rapporto
Sulle rotte migratorie verso l'Europa e in Europa, nel periodo si sono registrati 1.089 morti/dispersi in mare e 97 in percorsi via terra. Sono circa 81 mila gli arrivi di migranti e rifugiati in Europa lungo le rotte via mare del Mediterraneo registrati da gennaio a ottobre 2019 (dati provvisori): tendenza in calo dal 2016. In diminuzione anche i morti/dispersi in numero assoluto. Ma è aumentata l'incidenza di morti/dispersi in rapporto agli arrivi. Il 2019 vede nuovamente in crescita gli arrivi sulla rotta del Mediterraneo orientale. Ancora in calo la rotte del Mediterraneo occidentale e del Mediterraneo centrale, quella verso l'Italia (12.400 gli arrivi gennaio-ottobre, contro i 23.400 di tutto il 2018). Ma quest'ultima si conferma come la rotta migratoria più letale del mondo: nel 2016 aveva registrato 1 morto/disperso ogni 40 arrivi, ma nel 2018 e 2019 è arrivata a 1 ogni 18.694 le vittime solo fra gennaio e ottobre (dati UNHCR).
La media Ue di richiedenti asilo
Il report Migrantes rileva inoltre che sono 307.110 i richiedenti asilo per la prima volta nell'Ue nel 1 semestre 2019 (+ 7% rispetto al 1° semestre 2018), soprattutto siriani, venezuelani e afghani. Nel semestre, sempre nell'UE, hanno ottenuto protezione in prima istanza solo il 35% dei richiedenti asilo esaminati. Per numero assoluto l'Italia si è collocata quinta, dopo Germania, Francia, Grecia e Spagna. Ma le posizioni nazionali variano di molto se si considerano i richiedenti in rapporto agli abitanti: qui il primato è di Cipro, seguita dalla Grecia e Malta. L'Italia, con 813 richiedenti per milione di abitanti, si colloca ben al di sotto della media europea (1.133 per milione).