Ennesima tappa nordafricana per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel giro di qualche giorno passa dal Cairo ad Algeri (e nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Di Maio si è recato in Tunisia) sul filo della diplomazia e del dialogo con tutti gli attori che circondano il rovente nucleo libico. E, in vista della Conferenza di Berlino, di Libia si è parlato a lungo anche con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, con il premier che torna a ribadire l'essenzialità di una Libia stabile e che, per questo, “è il momento del dialogo e del confronto, dobbiamo affidarci al dialogo e alla diplomazia che sono sempre sempre più efficaci delle armi”. Ancora una volta, Conte è tornato a parlare di un cessate il fuoco duraturo, condizione indispensabile per le trattative e anche per la tregua attualmente in atto, come ribadito anche da Di Maio nella sua audizione alle Camere. Secondo il premier “non possiamo accettare altre truppe militari – ha detto – questo è il momento del dialogo e del confronto. Bisogna fare affidamento sulla diplomazia e sul dialogo che sono più efficaci delle armi e delle opzioni militari. L'Italia è impegnata in una intensa azione diplomatica per fare in modo che la finestra di possibilità offerta dal processo di Berlino sia effettiva”.
Sforzi diplomatici
La visita in Algeria si inserisce in questo percorso di diplomazia che, come sosteneva anche Di Maio, vede l'Italia parte attiva nel dialogo non solo con le parti in lotta ma anche con le realtà confinanti o vicine che rivestono un ruolo altrettanto importante per la stabilità libica. Visione condivisa anche dal governo algerino: “La visita – ha spiegato il locale Ministero degli Esteri in una nota – fa parte degli sforzi della comunità internazionale per circoscrivere il conflitto in Libia e trovare una soluzione duratura e consentirà ai rappresentanti dei due paesi di continuare e approfondire la loro consultazione sulla crisi libica, ma anche su questioni regionali e internazionali di interesse comune”. La stessa fonte ha tenuto a rivendicare l'attivismo algerino nel contrasto alla crisi libica sul piano della diplomazia, “particolarmente impegnata nella questione libica e ha svolto intensi sforzi per diverse settimane al fine di creare le condizioni favorevoli per un efficace rilancio del dialogo inter-libico e dell'iniziativa di pace delle Nazioni. Questi sforzi hanno anche contribuito al cessate il fuoco osservato sul terreno”.
Di sicuro, ha spiegato ancora Conte, “lavoreremo insieme per Berlino e per raccogliere tutte le possibili opportunità” per indirizzare “una soluzione in Libia che sia politica”, il “primo passo è il cessate il fuoco, non importante se formale o sostanziale ma duraturo”.