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Cancro, in Italia disparità nelle cure fra nord e sud

Più della metà. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che, nel giro di 20 anni, l'incidenza di nuove diagnosi di cancro potrebbe aumentare fino al 60%. Nella stima, lanciata nella Giornata Mondiale contro il Cancro, l'Oms denuncia anche il gap fra Paesi

Primato del Belpaese

In ambito europeo, l'Italia fa senz'altro da apripista, allo stesso modo di Francia, Germania e Regno Unito. Nel nostro Paese la ricerca di terapie più efficaci e l'implementazione delle tecniche di screening sono i pilastri che consentono di incassare un bel traguardo nella lotta contro il cancro. Le diagnosi di neoplasie sono diminuite di 2mila unità – nel 2019 ne sono state registrate 371mila -, e questo grazie alle tecniche di prevenzione come nel caso del tumore al colon retto, evitabile quando viene diagnosticata una lesione prima che insorga il tumore vero e proprio. Eppure, come denuncia all'Ansa Giordano Beretta, presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), nel Paese ci sono ancora delle evidenti criticità.

Italia a due velocità

Il maggior punto dirimente sta nel gap sulle terapie di prevenzione fra nord e sud del Paese. Se nel primo caso, si distinguono strutture all'avanguardia, al sud esse sono sì presenti, ma a macchia di leopardo. E così, questa sporadicità si traduce in una presenza poco omogenea di punti in cui fare prevenzione e screening. Come sottolinea Beretta, se per esempio in Lombardia “l'attivazione degli screening sul tumore della mammella è al 100% – per cui l'adesione delle donne fra 50 e 69 anni è del 60%” nel Mezzogiorno l'attivazione resanta il 20%: “nel primo caso – nota Beretta – su 100 donne sono comunque 60 quelle protette. Nel secondo caso sono solo 4”. Nel Mezzogiorno, sottolinea l'Ansa, l'Unità di Oncologia Melanoma e Immunoterapia Oncologica dell'Istituto 'G.Pascale' di Napoli è l'unica che offre gratis ai campani un trattamento immunoterapico. Negli altri casi, invece, la terapia costerebbe circa 80mila euro per due anni. Al nord, invece, i test genomici che predicono l'aggressività di una neoplasia vengono effettuati solo ai residenti.

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